Plogging, quanti di voi questa mattina si sono svegliati con l’intento di farlo? Si spera in tanti anche se sarebbe meglio farlo più spesso e non solo oggi 22 Aprile, giorno in cui si celebra l’Earth Day.
Plogging, di cosa si tratta?
Da qualche anno a questa parte il plogging sta raccogliendo sempre più sostenitori. Si tratta di una pratica che nasce in Svezia e consiste nel raccogliere rifiuti mentre si corre. Il termine “Plogging”,infatti, nasce dall’unione di jogging e “plocka upp” che in svedese significa “raccogliere”.
Il movimento fu avviato da Erik Ahlström, allorquando giunse a Stoccolma. Ahlström, proveniente da una piccola comunità sciistica, notò che la capitale si presentava imbrattata ed imbruttita dai rifiuti, così decise di ripulirla mentre correva. Dall’azione individuale di Ahlström, che certo non avrebbe mai pensato di dar vita ad un movimento planetario, il fenomeno si è sviluppato in oltre 40 Paesi.
Anche in Italia il plogging ha trovato molti attivisti. Roberto Cavallo è uno di essi. Quest’anno Cavallo, nel periodo compreso fra il 23 ed il 29 Aprile, raccoglierà piccoli rifiuti correndo lungo la Linea Gotica, partendo da Montignoso (Massa Carrara) e arrivando a Rimini.
“Ogni gesto è utile – dice Roberto Cavallo, divulgatore scientifico appassionato di trail running – perchè noi umani siamo parte del problema, ma anche della soluzione”
Oltre che ambientalmente salutare, praticare plogging aiuta anche a mantenersi in forma. In solo mezz’ora di jogging raccogliendo rifiuti si possono bruciare circa 280 calorie (ciò vale per una persona di media corporatura).
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