De Magistris vuole continuare a sorprendere

Il sindaco di Napoli è in corsa per la presidenza della Regione Calabria insieme ai candidati Bruni del centrosinistra e Occhiuto del centrodestra, ma l’ultimo sondaggio effettuato dalla Winpoll lo vede posizionato dietro una quindicina di punti rispetto a questi due competitori principali. De Magistris è convinto di giocarsela per vincere, anche se parte sfavorito, come successe anche la prima volta nel 2011 alle elezioni amministrative di Napoli, perché in Calabria è ancora molto popolare per la sua attività di pubblico ministero, che negli anni passati lo espose molto a livello mediatico con inchieste che coinvolsero molti politici, che poi naufragarono clamorosamente.

 

Dopo la morte prematura della presidente Jole Santelli per un brutto male, il centrodestra ha designato in Calabria come candidato il capo gruppo di Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto, che ha le origini nella città di Cosenza, una delle più importanti della Calabria. Il centrosinistra invece ha scelto di puntare su una donna di scienza, famosa in tutto il mondo per i suoi studi di neurogenetica, Amalia Bruni. De Magistris sarà sostenuto dalla sua formazione politica, Dema ed altre realtà civiche, ma anche l’ex presidente della regione ed ex PD Nicola Oliverio sta pensando di candidarsi da solo. Il sindaco di Napoli ha dimostrato di essere un candidato molto forte nelle due competizioni vinte contro schieramenti sulla carta più consistenti, a destra come a sinistra, togliendosi la soddisfazione di avere in netta minoranza nel consiglio comunale del capoluogo partenopeo, sia il PD che la destra, assieme al movimento 5 stelle, che anche per merito suo non è riuscito mai a sfondare alle comunali, nonostante il clamoroso successo delle elezioni politiche.

 

In ogni caso De Magistris dovrebbe superare agevolmente il quorum per entrare nel consiglio regionale calabrese, che ammonta a circa l’8 per cento, assicurandosi comunque un futuro politico importante quantomeno come deputato della Calabria. Il fatto che sia nel 2011, che nel 2016, riuscì a superare nel ballottaggio Gianni Lettieri, importante imprenditore sostenuto dal centrodestra rende la candidatura alla presidenza della regione Calabria di de Magistris, pericolosa per tutti gli schieramenti, specialmente per quello del centrosinistra, che a Napoli contro di lui per ben due volte, non è riuscito non solo a vincere, ma neanche ad arrivare al ballottaggio.

 

Questa volta però il PD ed il movimento 5 stelle saranno alleati e soprattutto bisogna considerare il fatto che la legge elettorale delle regionali non prevede il secondo turno di ballottaggio, per cui se De Magistris riuscisse a vincere compierebbe un’impresa clamorosa, che entrerebbe di diritto nella storia della politica, non solo italiana. Sicuramente va riconosciuta la sua diversità rispetto a Di Pietro, con il cui partito, De Magistris pure aveva cominciato la sua carriera politica, entrando prima nel parlamento europeo e poi candidandosi a sindaco di Napoli. Il sindaco partenopeo, non ha convinto come amministratore, ma ha dimostrato di avere un programma ampio con riferimenti ideali che esulano dal generico giustizialismo di Italia dei valori e soprattutto ha mostrato coraggio nel misurarsi in sfide difficili, diversamente dall’ex pm originario di Montenero di Bisaccia.

 

Basta ricordare che Di Pietro entrò in parlamento con l’Ulivo dal collegio blindatissimo del Mugello per indicazione di D’Alema, che poi non lo posizionò al Viminale come gli propose Berlusconi subito dopo tangentopoli, ma gli affidò su sua richiesta il ruolo più incisivo di ministro dei lavori pubblici nel governo Prodi. Successivamente Veltroni volle favorire il suo partito personale, Italia dei Valori, scegliendolo come unico alleato dei democratici di sinistra alle elezioni politiche del 2008, nelle quali ottenne un numero importante di deputati e senatori proprio per il pernicioso meccanismo elettorale, che premiava in modo abnorme le coalizioni a discapito delle forze che correvano da sole, come prevede ancora il sistema per l’elezione diretta dei sindaci.

 

De Magistris invece dopo aver abbandonato velocemente il suo mentore politico, Di Pietro, e poi anche Italia dei valori, ha fondato Dema, un movimento che lo ha portato prima alla conferma della poltrona di Palazzo San Giacomo e poi alla conquista di quella di deputato regionale della Calabria, che secondo i sondaggi a prescindere da come finirà la corsa alla presidenza, sarebbe già avvenuta. Le elezioni per la Calabria comunque si terranno solamente domenica 3 e lunedì 4 ottobre 2021 assieme al turno fissato dal governo Draghi per le comunali e le suppletive, nelle quali dovrebbero essere protagonisti pure Palamara e Letta, aspettando che il presidente dei 5 stelle, Giuseppe Conte pure si decida di entrare in parlamento, magari prima dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica.

 

Gianfranco Piccirillo

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