“Ghostbusters: Legacy”, trama e recensione

“Ghostbusters: Legacy” – La notizia della morte di Egon Spengler (Harold Ramis) giunge nel momento in cui sua figlia Callie (Carrie Coon) e i suoi nipoti Phoebe (Mckenna Grace) e Trevor (Finn Wolfhard) sono sul lastrico e vengono sfrattati.  Ecco perché non ci pensano due volte a trasferirsi nella fattoria in Oklahoma ereditata dall’ex acchiappafantasmi, che i ragazzi non hanno mai conosciuto e verso il quale Callie nutre un profondo rancore. Sul posto si verificano insoliti terremoti e ben presto Phoebe, appassionata di scienza, ritrova i dispositivi che il nonno con i suoi sodali utilizzò per eliminare i fantasmi da New York negli anni ’80. E che si riveleranno ancora una volta molto utili.

“Ghostbusters: Legacy”, recensione

Dopo i risultati non esaltanti ottenuti dal reboot al femminile il franchise Ghostbusters ci riprova con un occhio al botteghino e il cuore palpitante per l’omaggio ad Harold Ramis, con Dan Aykroyd ideatore dei Ghostbusters, scomparso nel 2014. L’operazione ci conferma che mai quanto in un film di fantasmi si può manifestare il potere del cinema di regalare l’immortalità. Su questo gioca molto il regista Jason Reitman, figlio di quell’Ivan che diresse i due capitoli del 1984 e del 1989.

Un viaggio nostalgico nel passato che assolve anche al compito di veicolare un cult alle nuove generazioni, cresciute con ben altri stilemi legati al filone in esame, che anche diegeticamente non possono che rivedere le gesta di Bill Murray e soci attraverso spezzoni su YouTube. In questo senso il lungometraggio si rivela davvero adatto ad un pubblico trasversale, con la sceneggiatura di Jason Reitman e di Gil Kenan che miscela tradizione e innovazione così come la vecchia trappola, Gozer e l’omino di marshmallow con la relativa tranquillità dei ragazzini nell’affrontare il paranormale, confermata dalla presa di film come “Cujo” che l’insegnante interpretato da Paul Rudd mostra ai suoi allievi. I quali come i ragazzi di oggi si nutrono di “Stranger Things” e similari, che qui influenzano senz’altro la dinamica familiare dei protagonisti e la scelta della location. Ritroviamo tra l’altro Finn Wolfhard, il Mike della serie Netflix creata dai gemelli Duffer.

Per quanto riguarda il cast non si può non evidenziare la brillante prova da protagonista della giovane Mckenna Grace, alla quale è affidato il personaggio più brillante. Il film ci dice che nonostante una certa atmosfera nostalgica del cinema degli anni ’80 la saga può reggere degnamente ancora oggi. Fermo restando che, se questa volta si è puntato doverosamente molto sul ricordo commosso di Ramis, per un eventuale nuovo capitolo servirà ben altro.

“Ghostbusters: Legacy” è sbarcato nelle sale italiane a partire dal 18 novembre 2021.

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