Napoli-Atalanta: La Dea di Gasperini fa festa allo Stadio Maradona conto un Napoli zeppo di assenze. Il pensiero post gara di Gianfranco Piccirillo
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Napoli-Atalanta:Lo squalificato Spalletti ha dovuto affidarsi al suo secondo Domenichini in panchina e alle prese con i tanti infortuni della squadra è costretto a rivoluzionare il Napoli. Il tecnico lascia i reduci dal covid Demme e Politano fuori, schierando a sorpresa Malcuit a tutta fascia, Di Lorenzo al centro della difesa con Rrahmani e Jesus. In mezzo al campo Lobotka a copertura su Pessina, con Zielinski e Rui a sostegno dell’azione offensiva e Lozano e Mertens di punta. Una sorta di 3-5-2, che quando Elmas si propone diventa 3 4 3 e questa volta il tecnico, reduce dagli errori di Milano, Mosca e Reggio Emilia ha letteralmente tirato fuori il coniglio dal cilindro.
Il Napoli parte bene e sfiora il gol con il folletto belga, grande capitano di giornata, ma subito dopo c’è il gran gol di Malinovskyi su assist del temuto ex Zapata e gli ospiti bergamaschi passano in vantaggio con un gol viziato da un paio di falli che il var analizza ma clamorosamente non considera tali.
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L’Atalanta di Gasperini, considerato rivale da quando da calciatore spaccò il labbro a Maradona, commette diverse scorrettezze soprattutto sul bravo Lobotka, ma viene ammonito solo Malinovskyi, mentre Lozano prima manca un aggancio facile a porta sguarnita su ottimo appoggio di Rui e poi impegna severamente Musso sempre con il sostegno del portoghese, che come a Mosca contro lo Spartak si è espresso benissimo in posizione più avanzata.
L’Atalanta dimostra la sua forza nelle ripartenze e nella sua possente fisicità, ma il Napoli, pur rattoppato, tiene botta e riesce a pareggiare proprio nell’unica azione positiva di Malcuit che concede a Zielinski una palla importante in area che il polacco prima si fa ribattere e poi riesce a scaricare alle spalle del bravo portiere ex Udinese. Insomma i tifosi infreddoliti e bagnati dalla pioggia del Maradona assistono davvero ad una bella partita sia nel primo tempo che nella ripresa, che addirittura si apre con uno splendido contropiede ispirato da Malcuit e finalizzato dal solito Mertens, che raggiunge quota 141 nella classifica dei marcatori del Napoli di tutti i tempi, illudendo i numerosi tifosi napoletani di poter mantenere il primo posto. Ma alla distanza esce la forza della squadra orobica, che al contrario del Napoli può contare sulla rosa al gran completo, tranne l’infortunato storico Gosens e inserendo la qualità di Ilicic in fase offensiva in pochi minuti riesce a ribaltare il risultato. Prima del gol del pari in ripartenza dell’ex juventino Demiral, l’Atalanta coglie il palo con Zapata e Ospina compie un grande intervento, ma poi non sembra irreprensibile sulla conclusione successiva di Freuler, che consegna il vantaggio meritato alla squadra di Gasperini. Il Napoli si gioca le poche carte a sua disposizione inserendo Petagna e Ounas per Mertens e Lozano e alla fine pure Politano per Malcuit, ma il rammarico è per l’uscita precedente del bravo Lobotka, per i troppi colpi subiti ad inizio ripresa, con l’entrata di un Demme non ancora al meglio della condizione dopo il covid. La squadra, nonostante tutte le difficoltà, prova a raggiungere il pareggio, ma non riesce ad avere grandi occasioni se non un paio di recriminazioni per presunti falli in area su Emas in modo particolare.