Per “Un autore al mese” ho avuto il piacere di incontrare Adessoscrivo, alias Salvatore Ferrante, del quale avevo già apprezzato la scrittura leggendo il suo ultimo romanzo “E poi tu all’improvviso” edito da Sperling & Kupfer , casa editrice che ringrazio per avermene inviata copia. (QUI TROVATE LA MIA RECENSIONE).
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Per “Un autore al mese”, intervista ad Adessoscrivo
Tra le righe di “E poi tu all’improvviso” ho trovato tante cose che mi appartengono. I protagonisti si muovono a Napoli e, come ho gia detto altre volte, in questi ultimi anni, apprezzo particolarmente le storie ambientate nella mia città. Per questo motivo ho voluto confrontarmi con l’autore e saperne qualcosa di più.
- Buongiorno Salvo e grazie per la tua disponibilità. Parliamo di “E poi tu all’improvviso”. Come mai hai deciso di ambientare la storia del tuo ultimo romanzo a Napoli?
Ho conosciuto Napoli un giorno per caso, ho molte persone che mi seguono da Napoli e ne ero affascinato. Dopo il primo viaggio a Napoli ho capito che era il posto perfetto per ambientare un libro; i viaggi successivi non hanno fatto altro che confermare quello che pensavo: Napoli è una città piena di storie da raccontare, non potevo lasciarla andare così.
- Salvo, il protagonista di “E poi tu all’improvviso” è un giovane professore d’italiano che decide di dare una svolta alla propria vita e per farlo va in cerca di nuove realtà, di nuovi stimoli. In cosa ti senti più simile a Salvo e in cosa, invece, ritieni di essere completamente diverso da lui?
Ogni libro mi aiuta a capire chi sono. Con questo libro ho fatto un viaggio dentro me stesso e ho capito di essere più simile a Salvo di quanto pensassi. Probabilmente non ho, o meglio non avevo niente di diverso da lui, ma ogni volta che concludo un libro concludo anche un ciclo di cambiamenti che mi portano ad essere una persona diversa in qualche modo.
- “La parte mancante di Napoli è il più bel lato di questa città” – “Viviamo tutti di parti mancanti, di piccoli pezzi che cerchiamo di afferrare, di vivere, di fare nostri” – sono le parole di Salvo in un momento di grande difficoltà. Qual è la tua parte mancante?
Io vivo di parti mancanti, ma sono quelle che più mi spronano a ricercare e a cercarmi in ogni cosa che vivo e scrivo. Non so dire ad oggi qual è la mia parte mancante, di certo so bene di non essere ancora del tutto intero.
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- Nel tuo libro si parla anche – senza appesantire in alcun modo la storia – di fibromialgia. Come mai questa scelta?
Soffro di Fibromialgia da diversi anni. Questa patologia, come altre, è una di quelle silenziose, di cui nessuno ne parla perché non porta segni visivi. Non volevo una storia che parlasse solo di questo, ma volevo che le persone capissero che non dobbiamo stare in silenzio, non è motivo di colpa avere una malattia. Avere la Fibromialgia in qualche modo significa essere coraggiosi, non c’è nulla da nascondere.
- “E poi tu all’improvviso” è arrivato in libreria a Gennaio di quest’anno. Quali sono stati i primi feedback?
Per molti è stato il libro più completo che ho scritto. Ho scavato dentro me stesso scrivendolo e la gente lo ha percepito. Come ho sempre detto questo libro è un viaggio dentro se stessi più che un romanzo, e le persone lo percepiscono esattamente come tale, poi la storia è il contorno perfetto.
- A chi consiglieresti di leggere il tuo libro?
A tutti quelli che hanno voglia di conoscersi e di conoscere Napoli. Alle persone che vivono in bilico e che non sanno scegliere e non sanno scegliersi, a tutti quelli che hanno paura di rischiare. Porterei questo libro nelle scuole, per gli alunni e per i professori.
- Progetti futuri – Hai già un nuovo progetto? A cosa stai lavorando ora?
Mi sono preso un periodo di riposo per vivere. Per scrivere libri bisogna vivere; la fantasia è solo una piccola parte, il resto deve essere vita, secondo me.
“Adessoscrivo è il coraggio, la lingua tagliente, l’istinto, Salvatore è un overthinker che ha bisogno di calcolare ogni cosa che fa”
- Perché lo pseudonimo Adessoscrivo?
Perché volevo che tutti potessero sentirsi Adessoscrivo, o comunque parte di qualcosa. Non volevo che un nome identificasse quello che sono, perché quello che scrivo è frutto di un “noi siamo”; io sono solo un cantastorie.
- Dal momento che si tratta solo di uno pseudonimo, non di anonimato, come nel caso della Ferrante (che guarda caso, poi è il tuo vero cognome), pensi che un giorno pubblicherai un libro firmandoti Salvatore Ferrante?
Mi sono posto la domanda diverse volte, qualcuno mi ha detto che le persone mi conoscono come Adessoscrivo e dovrei continuare così. Ad oggi non ho intenzione di cambiare, ma domani chissà cosa succederà.
- In poche parole chi è Adessoscrivo? E Salvatore Ferrante?
Sono due persone che vivono in un solo corpo. Potrei elencarti diverse personalità oltre le due citate, ma Adessoscrivo e Salvatore sono quelle che spiccano di più. Due persone che combaciano perfettamente perché sono una l’opposto dell’altra. Adessoscrivo è il coraggio, la lingua tagliente, l’istinto, Salvatore è un overthinker che ha bisogno di calcolare ogni cosa che fa, ma non potrei vivere senza una di loro.