“Elvis” – Il celebre impresario Tom Parker (Tom Hanks) racconta la parabola di Elvis Presley (Austin Butler) fin dai suoi esordi. Un artista unico come il suo successo mondiale, sulle cui scelte Parker influisce più o meno alla luce del sole anche per interessi personali. A nove anni da “Il grande Gatsby” ecco l’atteso ritorno di Baz Luhrmann sul grande schermo, accolto da ben dodici minuti di applausi a Cannes. Per il regista australiano Elvis è da sempre un idolo, uno di quelli che sogni ardentemente di conoscere da vicino.
“Elvis”, recensione
Il gioco di manipolazione di Parker coinvolge anche lo spettatore in un film altamente spettacolare, fattore inevitabile visto il materiale di partenza e la cifra visionaria di Luhrmann. A tutto questo si aggiungono le magistrali interpretazioni dei protagonisti, con un Austin Butler in prima linea bravissimo a dosarsi al cinema e che qui è autore di una trasformazione eccezionale, al limite della perfezione anche nell’esecuzione vocale dei brani. Butler non si limita mai ad imitare e proprio per questo i movimenti perfetti trasudano quel magnetismo magico proprio di Elvis. Impossibile non accennare anche ad un Tom Hanks che non smette mai di stupire e di dimostrare maestria dell’arte recitativa. Il suo Parker, croce e delizia di Elvis, gode di ampio spazio ed è disegnato da Luhrmann come l’artefice maligno e senza scrupoli del suo declino a trecentosessanta gradi.
Molto più prevedibile l’esito dell’utilizzo di un mito assoluto dell’immaginario collettivo, bramato e consumato dal grande pubblico unito a ogni latitudine dalla sua musica. Al di là di questa svetta la componente di intrattenimento, altrettanto centrale in una figura come Elvis con tutti gli eccessi e la vistosità che ne conseguono. Ecco quindi che non si contano le sequenze musicali con esibizioni frenetiche e variopinte, guidate da un grande lavoro sulle coreografie. La colonna sonora di Elliott Wheeler miscela invece vecchio e nuovo in pieno stile Luhrmann, dando spazio tra gli altri ad Eminem e ai nostri Måneskin. Presenti anche generi musicali differenti, che tanto hanno inciso sulla formazione di The King.
In estrema sintesi spettacolo e riflessione, per un lungometraggio che non può non affascinare anche chi non si definisce un accanito fan del re del rock and roll. E che destina gli ultimi minuti alle immagini del vero Elvis, per spegnere finalmente luci e colori e lasciarci con la vera essenza di una leggenda.
Dopo la presentazione in anteprima fuori concorso al Festival di Cannes che si è appena concluso, “Elvis” sbarcherà nelle sale italiane a partire dal 22 giugno 2022.