Oggi raccogliamo e vi raccontiamo la storia di Vincenzo Garofalo, un giovane ingegnere originario di Torre del Greco che, a seguito di un incidente in moto, ha perso una gamba.
Il sogno di Vincenzo: tornare a fare sport
Quando Vincenzo si è risvegliato nel suo letto d’ospedale e ha scoperto di aver perso una gamba, non si è abbattuto. Ha cominciato a pensare a come fare per tornare a praticare le sue attività sportive; in particolare, a come tornare ad arbitrare le partite di calcio.
Il sogno di Vincenzo è anche quello di partecipare alle Paralimpiadi. Ha già calcolato il tempo occorrente per la preparazione: 6 anni. Ma il tempo e la costanza non bastano. Per poter partecipare alle Paralimpiadi e realizzare i suoi sogni, Vincenzo ha bisogno di alcune protesi che, purtroppo, hanno un costo difficile – anzi impossibile – da sostenere per la sua famiglia. Per questo motivo Vincenzo ha lanciato una campagna di raccolta fondi.
Di seguito trovate il video attraverso il quale potrete ascoltare la sua storia direttamente dalla sua voce.
Vincenzo Garofalo: “E’ così che sono quasi morto e ho perso la mia gamba”
Ciao a tutti mi chiamo Vincenzo Garofalo, sono un giovane Ingegnere navale nato a Torre del Greco in provincia di Napoli, il 25 Settembre del ’93.
Voglio raccontarvi di come la mia via sia cambiata il 5 Dicembre 2021.
Quella mattina la mia vita è stata stravolta per un tragico incidente stradale che ha causato la perdita della mia gamba destra.
Ero in moto e dopo essere scivolato, sono stato investito da una macchina che mi ha letteralmente devastato per poi sparire nel nulla.
Successivamente sono stato trasportato all’ospedale di Malta, Mater Dei, in pericolo di vita, dove ho trascorso 10 lunghissimi giorni in coma.
I danni riportati dall’incidente sono stati molteplici, oltre alla perdita dell’arto, le Tac hanno rilevato due diverse emorragie celebrali, una contusione bilaterale ai polmoni, due profonde fratture alle vertebre T3 e T4 e la diplopia al mio risveglio, ovvero la visione doppia, problema che ho parzialmente corretto apponendo un prisma sulla lente destra.
Inoltre al mio arrivo in ospedale a causa della perdita dell’arto, un taglio profondo vicino l’occhio e uno dietro la testa, nonostante avessi il casco, mi sono stati trasfusi circa 2 litri di sangue.
La riabilitazione, che è tuttora in corso, ha richiesto ben 6 mesi di ospedale e continue fisioterapie.
A oggi sto nuovamente prendendo controllo della mia vita, ma con notevoli difficoltà e mezzi insufficienti.
Per poterlo fare a pieno, ho bisogno di protesi all’avanguardia per ricominciare a camminare, fare sport e ritornare a svolgere una vita normale, senza la paura di non poter fare qualcosa per la mancanza di quella adatta.
Il costo di questi dispositivi ammonta a decine di migliaia di euro, di cui purtroppo ne io ne la mia famiglia disponiamo, inoltre essi non sono forniti dal sistema sanitario nazionale, che provvede a coprire solo una ridicola parte delle spese di una singola protesi.
Ho la necessità di protesi differenti, infatti, per tornare a camminare, correre, riprendere ad arbitrare o a effettuare qualsiasi attività sportiva servono dispositivi differenti, che vanno periodicamente revisionati e dopo diversi anni sostituiti.
Proprio per questo sto avviando questa raccolta fondi, per acquistare le protesi necessarie a ritornare a vivere degnamente.
Ho grandi ambizioni per il mio futuro, sogno di poter partecipare alle para olimpiadi, arrivare al campo base dell’Everest, fare il cammino di Santiago e non voglio che questo mi sia negato per un problema puramente economico.
La mia storia e i continui aggiornamenti, sono e continueranno a essere raccontati sul mio profilo Instagram.
Ringrazio calorosamente tutte le persone che mi aiuteranno in questo difficile percorso, sia con una donazione ma anche con un semplice pensiero,
Vincenzo.
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