“Men”, trama e recensione

“Men” – Harper (Jessie Buckley) decide di lasciare il marito James (Paapa Essiedu), il quale morirà dopo aver minacciato di uccidersi. Pur se le cause del decesso non sono chiare Harper viene mangiata dal senso di colpa e si chiude in una casa di campagna nella contea inglese di Gloucestershire. Qui il proprietario Geoffrey (Rory Kinnear) sembra alquanto sopra le righe e come se non bastasse Harper incrocia altri uomini altrettanto strani, tutti con le sembianze del primo.

“Men”, recensione

Ancora una volta il regista, sceneggiatore e produttore Alex Garland mescola fantascienza e horror, dimostrando di saper creare la giusta tensione e delle atmosfere suggestive la cui natura viene stabilita principalmente dall’interpretazione dello spettatore. Le scenografie di Mark Digby sono più che mai un ingrediente decisivo di quest’opera ricca di simbolismi e richiami ai miti greci. Il versante del dramma psicologico ci regala invece ben poco di nuovo, fermo restando il viaggio all’interno di un male che è insito nell’essere umano.

Gli eventi inquietanti crescono e si intensificano con il passare dei minuti fino ad arrivare ad un finale forse anche troppo cruento, tanto da risultare controproducente in termini di credibilità e orrore. Questo non cancella lo sforzo dell’autore di instillare riflessioni sociologiche di un certo spessore attorno alla figura maschile e al maschilismo ancora imperante al giorno d’oggi. Una critica feroce ad un modo di pensare radicato più universalmente di quanto si pensi, che troppo spesso sfocia in azioni deplorevoli.

Rory Kinnear (visto in diversi capitoli di James Bond, incluso l’ultimo “No Time to Die” che abbiamo recensito qui) si trova ad interpretare sei personaggi in un solo colpo, tutte figure maschili negative. L’attore inglese riesce a moltiplicarsi con una certa efficacia, restituendo sfumature anche molto diverse tra loro. Jessie Buckley dal canto suo risponde presente con un’interpretazione altrettanto solida, sempre attraversata dal senso di colpa inestinguibile di Harper. Fondamentalmente la scena è abitata soltanto da loro due, che riescono a caricarsi il lungometraggio sulle spalle fino alla fine.

La sceneggiatura alterna alcuni passaggi troppo didascalici ad altri troppo frettolosi e superficiali e questo sottrae brillantezza al film. Nonostante questo e il già citato finale sovraccarico una volta usciti dalla sala le immagini persistono nella mente insieme ad alcuni interrogativi che spingono a riflettere e a cercare risposte. Questo anche grazie ad una messa in scena di ottima fattura già messa a punto da Garland nei precedenti “Ex Machina” e “Annientamento” tra luci, ombre e un abilissimo utilizzo del suono.

“Men” è sbarcato nelle sale italiane a partire dal 24 agosto 2022.

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