Il Napoli sbanca il Meazza, la caduta dei Campioni D’Italia
Il Napoli fa il colpo grosso allo Stadio Giuseppe Meazza al termine di una partita divertente e ricca di colpi di scena:
Dopo la vittoria dell’Atalanta a Roma la gara perde un pizzico di importanza per la classifica, ma il suo fascino rimane immutato. Il primo tempo è stato molto combattuto con la squadra di Pioli che si esprime meglio in fase offensiva, mettendo Meret nelle condizioni di dover compiere un paio di parate importanti su Giroud e Krunic, mentre la squadra di Spalletti, oggi in tribuna per squalifica, vive sulle giocate del georgiano Kvaratskhelia, abile a liberarsi delle marcature e a subire falli pesanti, almeno da ammonizione. Spalletti ha preferito puntare su Raspadori invece di Simeone in sostituzione dell’infortunato Osimhen, confermando per il resto l’impianto collaudato e vincente delle ultime gare di campionato. La squadra soffre il gioco offensivo del Milan, che nel primo tempo colpisce pure un legno con Giroud, ma trova il vantaggio ad inizio ripresa per un’altra giocata importante di Kvaratskhelia, che subisce un fallo in area, che sfugge all’arbitro in campo, ma non al var. Finalmente il Napoli usufruisce di un tiro dal dischetto, il primo in campionato dopo i tanti invece ricevuti in Champions, ma rimane il problema della scelta del tiratore, non essendoci dopo la partenza di Insigne, un rigorista ben definito e la scelta dopo Glasgow ricade giustamente su Politano, che trova il secondo gol importante in pochi giorni, nonostante l’intuizione di Maignan. La squadra di Pioli continua ad attaccare prima e dopo i cambi con Spalletti che inserisce il neo nazionale Zerbin e Simeone per gli affaticati Politano e Raspadori, mentre Pioli si affida a Messias e Diaz.
Meret deve compiere un altro grande intervento proprio sul brasiliano che in pochi anni ha mostrato di poter essere protagonista in serie A come in serie D, ma deve arrendersi al solito Giraud, che pare avere un conto in sospeso con la squadra partenopea, realizzando una rete, oltre a sfiorarne un altro paio. Ma il Napoli non subisce il contraccolpo dal pareggio, peraltro meritato dei rossoneri, e tiene testa ai campioni d’Italia, mettendoli a difficoltà nelle sue azioni d’attacco sia corali che sui calci piazzati. Proprio da una punizione ben calibrata di Rui per la testa di Simeone nasce il gol del nuovo vantaggio del Napoli, che lo legittima con altre azioni successive che impegnano duramente la difesa e lo stesso portiere del Milan, con il tiro defilato di Zerbin. La gara diviene entusiasmante nel finale con continue azioni da una parte e dall’altra e la clamorosa traversa di Kalulu e gli ultimi cambi da una parte e dall’altra. Spalletti detta i cambi a Domenichini in panchina, inserendo Ndombele ed Elmas per Zielinsky e Kvaratskhelia in un finale in cui il Milan prova a trovare le ultime energie e recuperare almeno il pareggio fino all’ultimo secondo del recupero, addirittura spostando in attacco il portiere Maignan sugli ultimi tiri dalla bandierina, come fece Provedel nello Stabia ad Ascoli. Ma il Napoli in questo inizio di stagione è una squadra che non solo sa essere pungente e velenosa in attacco, ma anche molti solida in difesa, sapendo soffrire nelle situazioni difficili come ha dimostrato a Roma con la Lazio in campionato o a Glasgow contro i Rangers in Champions. Ora la sosta per la nazionale potrebbe essere uno svantaggio in questo grande momento di forma straordinaria del Napoli, ma la possibilità di recuperare Osimhen e Lozano tutto sommato conforta i tifosi, che stanno vivendo il periodo migliore dell’era Delaurentiis con il primo posto nel girone di Champions e in campionato, seppure in coabitazione con la sorprendente Atalanta di Gasperini.