“1899” – Nell’anno del titolo l’Oceano Atlantico è varcato da Cerberus, una nave che trasporta migranti in cerca di una vita migliore e ricchi che credono di poter vivere ancora meglio in quel di New York. Umanità varia anche in termini di etnie, che si trova però a subire un cambio di rotta quando riappare con una richiesta di aiuto la nave scomparsa da mesi Prometheus, col suo carico di misteri. In tutto questo la neurologa Maura Franklin (Emily Beecham) cerca di aiutare i più sfortunati e spera di ritrovare presto suo fratello.
“1899”, recensione
In questo ultimo scorcio di 2022 Netflix lancia una delle serie più attese, ideata dagli autori di “Dark” Baran bo Odar (che ne cura anche la regia) e Jantje Friese. Interamente girata in studio in Germania con l’ausilio di un motore grafico solitamente utilizzato per i videogiochi, mette al centro la dimensione psicologica della protagonista e l’elaborazione dei suoi traumi. Già la voce fuori campo iniziale disquisisce della voracità della mente umana, in grado di assorbire praticamente ogni cosa della realtà e di restituirci una sua percezione.
La premiata ditta Odar-Friese conferma di formare una gran bella squadra, che richiede il massimo controllo sui prodotti sfornati (perfino la produzione esecutiva è della loro “Dark Ways”) e conferma in questa occasione le proprie caratteristiche distintive in termini di atmosfere e dinamiche narrative. Già dalla prima scena viene stimolata una certa curiosità nello spettatore, che si trova subito faccia a faccia con i primi quesiti che attendono chiarimenti prima che risposte.
Un fattore centrale è la rigida divisione tra ricchi e poveri a bordo del transatlantico, accolti da ambienti e condizioni diametralmente opposte. Una volta raggiunta la Prometheus, poi, i misteri si infittiranno tra bussole che smettono di funzionare e strani fenomeni. Al termine dell’ottavo e ultimo episodio troverà una conclusione la vicenda personale di Maura ma resteranno aperte quelle di diversi altri personaggi.
Risaltano la multiculturalità della serie, girata in almeno dieci lingue diverse, e una commistione tra realtà e suggestione che convalidano la riuscita del mix di thriller, giallo e una spruzzata di horror. Tanti i personaggi, non tutti approfonditi con la stessa attenzione o efficacia ma è l’intreccio ordito ad essere costruito ottimamente, con l’ulteriore pregio di non cercare mai di dilatare i tempi senza nessuna ragion d’essere. “1899” va seguita con calma e pazienza, accettando di non capire tutto e subito (e qualcosa nemmeno alla fine della visione), ammirando la pregevole messa in scena coadiuvata da effetti speciali di tutto rispetto.
“1899” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 17 novembre 2022.