Classe energetica della casa: cos’è e come migliorarla


Spesso sentiamo parlare di costruzioni a basso impatto ambientale nelle nostre città, soprattutto quando vengono menzionate diverse misure fiscali introdotte negli ultimi anni che rendono conveniente ammodernare gli immobili. Per quantificare quanto l’abitazione pesa sull’ecosistema è indispensabile calcolare la classe energetica della casa.

In buona sostanza si tratta di assegnare un punteggio in base ai consumi di fonti energetiche primarie non rinnovabili da parte di un immobile. Sulla base dei risultato ottenuto a una casa viene attribuita una classe fra le 10 classi energetiche previste dalla legge. Una scala creata per dare un criterio di classificazione chiaro ed univoco degli edifici in relazione alla loro “fame” di risorse.

Come si può facilmente intuire il fabbisogno energetico di una casa dipende da tanti fattori come la posizione geografica, le scelte costruttive (i materiali usati, le tecniche di edificazione ecc…), gli impianti che sono stati installati per regolare la temperatura negli spazi utili in cui abitiamo, gli elettrodomestici in uso e così via. Il tutto avviene parametrato ai  metri quadrati della casa per addivenire all’indice del fabbisogno energetico globale: in altre parole è il consumo di risorse energetiche di ogni metro quadro di superficie durante l’intero anno.

Tutto questo si trasforma in costi di gestione della casa, tra i quali quello che pesa più di tutti normalmente è il riscaldamento. Tuttavia, a seconda della zona climatica in cui ci troviamo a vivere, è bene non trascurare anche  le spese che riguardano il raffrescamento. A questo proposito vediamo insieme alcuni piccoli e grandi accorgimenti, che sono in grado di far abbassare anche notevolmente le spese per le utenze.

Come evitare la dispersione termica

Alcune delle prime misure da prendere per contenere la dispersione termica è la coibentazione. Avere isolato bene i volumi abitativi interni significa ridurre la dispersione  di calore prodotta per rendere confortevole gli spazi durante la stagione fredda, ma anche limitare la capacità del calore solare di fare innalzare troppo la temperatura interna durante la stagione estiva. Quindi largo all’adozione del cd. “cappotto termico”, in modo particolare per tutti quegli edifici non di recente costruzione che hanno potuto beneficiare di importanti vantaggi fiscali per l’adeguamento della propria efficienza energetica.

Non meno importanti sono i piccoli gesti, come collocare dietro ai caloriferi dei pannelli di materiale isolante utili a fermare il calore prodotto diretto alla parete invece che all’aria circostante. Da un punto di vista ambientale è consigliabile anche riscaldare mediante climatizzatore elettrici con pompa di calore, che offrono anche una regolazione della temperatura con un migliore comfort; mentre per  gli impianti a gas optare per il riscaldamento a pavimento e l’adozione di una caldaia a condensazione.

Anche questi apparecchi è importante che appartengano ad una elevata classe energetica degli elettrodomestici, per ridurre al massimo i consumi. Ovviamente  devono essere posizionati in ambienti idonei, in cui possano lavorare in maniera efficiente senza inutili sprechi.

Queste sono tutte cose che andranno a pensare sulla determinazione della classe energetica della casa, e di conseguenza anche sul valore di acquisto, vendita oppure locazione di un immobile accompagnato obbligatoriamente dall’apposito certificato APE.

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