Allo scopo di razionalizzare l’uso dell’acqua e diminuire il consumo di contenitori di plastica, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto una proroga del bonus acqua potabile ovvero dell’agevolazione finalizzata al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.
Bonus acqua potabile, che cos’è?
Il bonus acqua potabile si concretizza in un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare allo scopo di migliorare la qualità dell’acqua destinata al consumo umano.Si tratta di un’agevolazione posta in essere dal Governo Draghi e prorogata dalla Legge di Bilancio 2023.
Il contributo è gestito dall’Agenzia delle Entrate e sarà monitorato da Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Bonus acqua potabile, a chi spetta e qual è l’importo?
Il bonus acqua potabile può essere richiesto da persone fisiche, imprese, professionisti ed enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.Con riferimento all’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione, lo stesso è fissato a:
- 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;
- 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
Bonus acqua potabile, come richiedere l’agevolazione?
Per ottenere l’agevolazione è necessario che l’importo delle spese sostenute sia documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito.
Nel caso invece di privati o comunque soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti. È inoltre necessario, per usufruire del contributo, che l’ammontare delle spese agevolabili fatte nel 2022 vengano comunicate all’Agenzia delle Entrate tra il primo febbraio e il 28 febbraio.
Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.