La censura colpisce anche la regina del giallo Agatha Christie


Nei mesi scorsi ha fatto molto discutere la decisione presa dalla casa editrice inglese Puffin Books insieme alla Roald Dahl Story Company, la società che possiede i diritti d’autore sulle opere dello scrittore Roald Dahl (che dal 2021 è di proprietà di Netflix). La decisione presa è stata di quella di apportare una lunga serie di modifiche  – non di poco conto –  nelle più recenti edizioni dei libri di Dahl.

Ricorderete sicuramente tutti “La fabbrica di cioccolato” e “Matilde” solo per citarne alcuni. Ebbene nei libri di Roald Dahl gli aggettivi come “cattivi”, “grasso”, “pazzo” sono stati modificati perché ritenuti offensivi. Persino l’espressione “donna della pulizia” è stata modificata perché ritenuta “sessista”.

L’editore Puffin, a seguito di molte contestazioni, ha poi dichiarato che dei libri di Dahl saranno disponibili due versioni, quella modificata e quella originale; quest’ultima con l’indicazione che all’epoca in cui l’opera veniva pubblicata per la prima volta, alcuni termini  – oggi non consentiti – erano di uso comune.

Miss Marple e Poirot censurati

E’ di poche ore fa la notizia che ad esser colpita dalla censura è stata anche la regina del giallo, la scrittrice britannica Agatha Christie. A compiere questa volta la scelta l’editore HarperCollins.

Anche il vocabolario usato dalla scrittrice britannica pare urti la sensibilità moderna. Scrivere   “orientale”  o “zingaro” viene considerato un riferimento etnico che pare possa offendere i “sensitivity readers”, così come  la parola “nativi” che si è deciso di sostituire con l’anonima espressione “del luogo” e/o “locali”.

Alcuni passaggi dei libri che hanno per protagonisti Miss Marple e Poirot sono stati riscritti (e in alcuni casi addirittura rimossi). Su tale scelta non sono certo mancate le critiche. Scatenati gli utenti dei social che parlano addirittura di “oscurantismo”.

Non è cancellando la parola “violenza” che si elimina la violenza

Non è certo limando espressioni del passato che si crea un futuro migliore. Occorre invece, insegnare ai ragazzi a rapportarsi al contesto storico-culturale entro il quale sono state scritte certe opere e/o sono state girate certe pellicole. Inoltre, occorrerebbe non superare certi limiti per non finire di ritenere qualsiasi espressione offensiva.

Tutti noi siamo cresciuti leggendo i libri di Dahl e non siamo certo diventati tutti dei mostri. Tutti noi abbiamo letto i testi di Agatha Christie e non siamo certo diventati razzisti e/o addirittura degli assassini. Chiediamoci piuttosto se continuando a spianare la strada ai nostri figli fino a “prenderli in braccio” per non turbarli, domani essi saranno pronti per affrontare il mondo esterno.

Studiamo piuttosto i testi della Christie così come sono stati scritti e tradotti in tutto il mondo. Adeguiamoci a lei cercando di trovare il modo di attualizzarla senza stravolgerla. Non è cancellando la parola “violenza” che si elimina la violenza.

 

E sempre, a proposito di insensato “politicamente corretto”: DAVID DI MICHELANGELO CONFUSO CON CONTENUTI PORNOGRAFICI. LICENZIATA UN’INSEGNANTE

 

 

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