Il Napoli sbanca Lecce di Gianfranco Piccirillo
#LecceNapoli1a2 Dopo la batosta subìta dal Milan, Spalletti decide di inserire Elmas a centrocampo e Lozano e Raspadori in fase offensiva, forse per vedere una squadra più manovriera, ma nei primi minuti il Lecce dell’ex calciatore del Napoli del secondo scudetto,, Marco Baroni, sembra giocare meglio e impegna severamente Meret con Maleh.
L’apprensione dei tifosi del Napoli non si placa nemmeno con il gol del vantaggio di capitan Di Lorenzo su cross di Kim Minjae perché il var tiene col fiato sospeso un paio di minuti prima di decretare la regolarità della realizzazione. Solo nel finale del primo tempo i tiri del Chucky Lozano neutralizzati con qualche difficoltà dalla difesa pugliese e dal portiere Falcone, ricordano agli spettatori che sta giocando la capolista del campionato italiano e non una formazione qualsiasi. Ma certamente non si può parlare di un Napoli brillante, perché Kvaratskhelia si impegna, ma non riesce ad essere incisivo, sia nei dribbling che nelle conclusioni, e il centrocampo anche senza Zielinsky, soffre il pressing degli avversari. Con queste premesse il gol di Di Francesco ad inizio ripresa non giunge certamente inaspettato e conferma le difficoltà attuali del Napoli, che soffre pure in difesa, subendo il tiro del pareggio di Di Francesco dopo una clamorosa traversa presa nella stessa azione dal Lecce, che continua addirittura ad attaccare alla ricerca di una prestigiosa e storica vittoria, dopo aver già impressionato col punto conquistato nella gara d’andata allo stadio San Paolo Maradona. Spalletti ci mette tempo per capire dove intervenire per riprendere una gara, che ha confermato il periodo difficile di una squadra, peraltro proprio alla vigilia dei derby col Milan dei quarti di finale di Champions League. Senza il capocannoniere Osimhen il Napoli perde profondità in attacco e diventa una squadra prevedibile, anche perché Kvaratskhelia va in difficoltà senza il suo partner preferito. Per vincere questa partita ci vuole l’aiuto della Provvidenza, che evidentemente si sta abituando all’idea dei festeggiamenti a Napoli e provincia, in barba persino alle limitazioni decise da sindaco e presidente della giunta regionale, e così arriva una frittata difensiva salentina, che la Gialappa’s avrebbe definito un autogollonzo di Gallo e Falcone.
Questo fatto aiuta decisamente Spalletti nella decisione sulle prime sostituzioni e così il tecnico toscano inserisce Ndombele e Simeone per Lozano e Raspadori, rafforzando il centrocampo anche a costo di essere meno pericoloso in fase offensiva, per difendere una vittoria importante nell’economia del finale della stagione. Il Lecce di Baroni regge al colpo di sfortuna e continua ad attaccare, ma con minore intensità e soprattutto lucidità nella fase terminale dell’azione con la difesa napoletana, che ritrova nella seconda parte della ripresa la determinazione giusta per bloccare gli attaccanti avversari. La gara torna a complicarsi nel finale per l’infortunio capitato al Cholito e l’ingresso nel Lecce dell’ex esterno offensivo brasiliano dello Stabia, Gabriel Strefezza. Spalletti è costretto addirittura a inserire Politano e giocare praticamente i minuti finali senza punta centrale con Elmas, che però impegna severamente Falcone, sfiorando il terzo gol, un fatto che sarebbe stato eccessivo, considerando quanto visto nella prima serata di questo Venerdì Santo sul terreno dello stadio Ettore Giardiniero-Via del mare di Lecce. Insomma è stata una partita piuttosto brutta del Napoli che però è riuscito a vincere con un poco di fortuna e la giusta determinazione, l’unico aspetto che in vista dell’andata dei quarti di Champions può essere considerato positivo, perché per il resto per sperare di fare risultato a Milano bisogna cambiare completamente registro soprattutto sul piano del gioco. Nel concitato recupero sono entrati pure Zerbin e Olivera per Kvaratskhelia e Rui e il Lecce ha tentato fino alla fine di pareggiare addirittura, con gli inserimenti del portiere Falcone stabilmente in attacco nelle azioni dell’ultimo minuto, ma è arrivata pure la decisione molto opinabile dell’arbitro di interrompere la ripartenza del Napoli, che si trovava nella possibilità di concludere a rete senza il pipelet avversario.