Sesto ospite de “Gli Incontri di Valore”, la rassegna letteraria ideata e condotta da Nicola Ruocco, il giornalista, saggista e docente italiano, ex direttore del quotidiano Il Mattino, Alessandro Barbano che, presso le magnifiche sale dell’Hotel Habita79 di Pompei, ha presentato il suo ultimo libro: “L’inganno” – Antimafia, Usi e soprusi dei professionisti del bene”, edito da Marsilio.
“L’inganno” – Antimafia, Usi e soprusi dei professionisti del bene” di Alessandro Barbano
Un libro che punta essenzialmente un riflettore su quello che è un grande inganno politico: l’Antimafia, macchina posta in essere per combattere la mafia, si è trasformata nel tempo in una macchina che necessità di dare assistenza a se stessa.Perchè? La risposta è semplice!
Se non esiste la mafia, l’Antimafia diventa un’inutile apparato.E’ questo l’inganno di cui Barbano discute nel suo ultimo libro.
Alla rituale domanda “Come è nato questo libro?” Barbano è un fiume in piena e racconta un’agghiacciante storia, quella che vede protagonista Riccardo Greco, imprenditore di Gela che, nel 2019 si è tolto la vita perché vessato dallo Stato.
“A fine febbraio del 2019 ricevetti una telefonata da un giovane che mi invitava a Gela.
Non conoscevo quel giovane, ma sentii che dovevo andare.Ne parlai con mia moglie e andammo a Gela.
Quel giovane era il figlio di Riccardo Greco, un imprenditore di Gela che, il 27 Febbraio del 2019, all’età di 57 anni, oppresso dalla misura dell’interdittiva antimafia si è tolto la vita con un colpo di pistola. Quel giovane che mi aveva telefonato e che, dal momento in cui ci siamo incontrati non ha smesso un solo secondo di parlare, si sentiva in colpa perché la sera prima aveva parlato con suo padre lamentandosi della difficile situazione lavorativa ed economica che stavano vivendo.”
Per capire qual era il peso che Riccardo Greco si portava dietro, andiamo con ordine.Inizialmente Riccardo Greco era una delle vittime della mafia.
Stanco dei soprusi, decide di denunciare i suoi taglieggiatori raccontando i meccanismi orditi sia da Cosa Nostra che dalla Stidda, ma diviene imputato per concorso esterno al Tribunale di Caltanissetta.Dalla vicenda giudiziaria penale ne esce assolto dopo ben 14 anni di giudizio.
Tuttavia arriva un provvedimento di interdittiva che fa perdere alla sua ditta edile il “certificato antimafia” con la conseguente revoca degli appalti pubblici, posti alla base dell’attività economica condotta da Greco.Dopo varie inutili battaglie amministrative al fine di ottenere la revoca dell’interdittiva, Greco prova a cedere l’attività ai suoi figli così da poter continuare a lavorare, ma si rende conto che, oltre alle attività, trasmetterebbe loro anche l’interdittiva.
L’unica strada che resta a Greco per liberare i suoi figli e farli continuare a lavorare è “sparire”.Così matura la decisione di farla finita e si spara un colpo alla tempia nei capannoni della sua azienda, alle prime ore dell’alba, prima dell’arrivo dei suoi dipendenti.
“Lo Stato prima tende la mano alle vittime della mafia per incoraggiarle a denunciare e poi, con misure come l’interdittiva che non viene considerata una pena, ma un provvedimento amministrativo di trasparenza, mette quelle vittime al tappeto” – dice Barbano con il suo coraggioso libro che non risparmia critiche neanche alla magistratura.
Barbano, durante l’incontro di ieri sera nel salotto di Ruocco, non si è risparmiato su nulla.
Ha permesso all’intera platea di entrare nei meccanismi che regolano l’istituto dell’interdittiva, citando articoli e sentenze anche recentissime.Una vera e propria lectio magistralis, un incontro di valore come tutti quelli proposti da Nicola Ruocco.
Prossimo incontro 8 Giugno 2023 ore 20.00 con lo scrittore napoletano Lorenzo Marone che presenterà il suo ultimo lavoro “Le madri non dormono mai” edito da Einaudi, uno struggente romanzo corale che si interroga su cosa significhi realmente essere liberi o prigionieri.Appuntamento dunque all’8 Giugno 2023 ore 20.00 presso l’Hotel Habita79 di Pompei per un altro interessante Incontro di Valore.