Politica: Berlusconi in doppia cifra

I guai giudiziari questa volta appartengono ad uno dei suoi storici avversari politici, Massimo D’Alema, che secondo l’accusa avrebbe svolto un ruolo di mediazione nella trattativa commerciale, per facilitare la vendita di mezzi militari alla Colombia, da parte della holding di Stato Italiana Leonardo e di Fincantieri.

Berlusconi ha sempre avuto un ottimo rapporto politico con D’Alema, seppure da sponde politiche opposte, testimoniato dalla presidenza delle Commissione Bicamerale per le riforme, affidata proprio all’importante esponente ex comunista durante il suo governo, e ora il leader di forza Italia dichiara di voler ancora continuare a presidiare il Centro, nonostante la crisi profonda della sinistra e l’avanzata inesorabile della destra in Italia e in Europa.

Berlusconi vuole ancora esercitare la sua leadership

Per quanto riguarda il futuro, dopo aver superato il periodo difficile del lungo ricovero in ospedale, Berlusconi dichiara di avere molte cose da fare e di continuare a farle, come sempre, alla guida di Forza Italia.

L’ex presidente del Consiglio e attuale senatore spiega che proseguirà il “rinnovamento” della sua creatura politica senza “rottamare nessuno”, remando tutti nella stessa direzione con un nuovo metodo. Berlusconi dichiara che, quando deciderà di cambiare qualcuno, per mettere un altro al suo posto, avrà già affidato un altro incarico a quel qualcuno, per evitare le spiacevoli lamentele, alle quali ha dovuto assistere dal letto dell’ospedale in cui era ricoverato.

Berlusconi vuole ancora esercitare la sua leadership, perché è convinto che, con il Partito Democratico sempre più spostato a sinistra dopo l’arrivo della nuova segretaria Elly Schlein, e il tramonto del Terzo polo, che Renzi e Calenda hanno ucciso, prima ancora di farlo nascere, lo spazio al centro si allarghi notevolmente e che Forza Italia debba continuare a presidiarlo con coerenza, come peraltro sta facendo già da lungo tempo. Berlusconi non molla e continuerà ad esercitare in modo incisivo le sue responsabilità di fondatore e di leader di Forza Italia, senza rincorrere nessun’altra formazione politica, a partire da Italia viva.

Secondo il leader di Forza Italia, l’ex premier Matteo Renzi dice spesso cose giuste, ma non fa seguire alle sue dichiarazioni le conseguenze politiche che sarebbero necessarie, ossia la scelta di fare confluire il suo partito, Italia viva, nello schieramento di centro destra attuale al governo del Paese.

Senza la scelta di campo non si potrà andare oltre con Renzi, le occasionali convergenze in Parlamento, che comunque sono capitate diverse volte, soprattutto negli ultimi tempi.

Ottimista riguardo al futuro

Infine, Berlusconi si è mostrato ottimista riguardo al futuro: “Sul piano dei consensi siamo stati penalizzati negli anni scorsi dagli effetti di una persecuzione giudiziaria nei miei confronti basata sul nulla e conclusa con una serie di assoluzioni, ma che ci ha gravemente danneggiato sul piano dell’immagine. Credo che gli italiani se ne stiano progressivamente rendendo conto e che torneranno a darci una larga fiducia a partire dalla prossima tornata elettorale“.

Berlusconi ha l’obiettivo di raggiungere la doppia cifra nelle elezioni europee dell’anno prossimo,  innanzitutto per ridurre la differenza di consenso con il partito della premier Meloni, fratelli d’Italia, e poi per guadagnare maggiore agibilità politica all’interno della maggioranza, che sostiene il governo.

Per arrivare a questo obiettivo bisogna evitare i dissidi interni, a tutti i livelli, del gruppo dirigente di forza Italia, e Berlusconi intende far sentire tutti coinvolti, nel delicato processo di riorganizzazione interna del suo partito. Non ci devono essere divisioni tra, l’area governativa del partito guidata dal coordinatore e ministro degli esteri Tajani e, l’ala movimentista dei nuovi dirigenti, legati alla sua nuova compagna di vita, Marta Fascina.

Il leader di forza Italia vuole procedere ad una nuova organizzazione nell’architrave istituzionale del partito, con la nomina di tre coordinatori di altrettante aree nazionali piuttosto grandi, Nord, Centro e Sud. Berlusconi intende raggiungere la doppia cifra alle europee, a partire da una serie di pranzi e cene con tutti i dirigenti nazionali del partito, per definire le liste da presentare, analizzando decine e decine di curriculum già ricevuti, da aspiranti candidati per la tornata del 2024.

L’idea è quella di candidarsi nuovamente come capolista in tutte le circoscrizioni, anche se questo fatto lo costringerà a finanziare ancora tutta la campagna elettorale, come peraltro ha fatto sempre o quasi in tutte le tornate, affrontando spese che, considerando le sue ingenti risorse di grande imprenditore, addirittura possono essere considerate esigue.


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