Una bella partita da parte degli azzurri, decide Frattesi
Spalletti per battere l’Ucraina, che calcisticamente riesce a mantenere un livello di gioco apprezzabile, nonostante la guerra rovinosa lunga ormai quasi due anni, decide di cambiare quattro calciatori tra centrocampo e attacco, rispetto alla gara in Macedonia. In difesa c’è pure Scalvini, ma per l’infortunio di Mancini, mentre le scelte di Frattesi, Locatelli, Raspadori e Zaniolo sono frutto di un ripensamento che probabilmente non è solo tattico, ma anche di una valutazione temperamentale, che ha penalizzato Cristante, Tonali, Immobile e Politano, che però si è pure infortunato.
Al portiere stabiese Donnarumma, dopo le critiche per il gol subito su punizione, viene confermata piena fiducia e assegnata la fascia di capitano, ma il protagonista indiscusso del primo tempo è l’interista Frattesi, che riesce a realizzare addirittura una doppietta con due gol frutto di azioni collettive, ma con annessi errori della difesa ucraina, mentre il resto della produzione offensiva è di marca napoletana con le conclusioni di Di Lorenzo e Raspadori, che gioca molti palloni anche per favorire gli inserimenti dei compagni.
Nonostante un paio di buone parate Donnarumma è costretto nel finale del primo tempo a subire il gol da Jarmolenko, facilitato da un rinvio sbilenco di Dimarco che ,come Di Lorenzo fa il suo compito senza però brillare. Nella ripresa è però il portiere ucraino Bushchan a salire sugli scudi e impedire la gioia del gol a Raspadori e Zaniolo, con Spalletti che decide di inserire a mezzora dalla fine Gnonto e Biraghi al posto di Zaccagni e Dimarco. L’occasione più clamorosa capita allo juventino Locatelli, che colpisce la traversa, mentre l’Ucraina, pur non facendo granché sul piano offensivo, rimane sorniona in partita fino alla fine. Il tecnico che, ha portato il Napoli a vincere il terzo scudetto, decide di cambiare completamente l’attacco nella parte finale della gara, inserendo Retegui e Orsolini al posto di Raspadori e Zaniolo, che pur non riuscendo a segnare, hanno giocato entrambi una buona partita, ma anche il suo collega ucraino cambia tutti i calciatori offensivi, per cercare di dare slancio alle ripartenze e di completare la rimonta. Purtroppo sono tanti, troppi a mio avviso, i fischi rivolti al pompeiano
-stabiese Donnarumma da parte dei tifosi presenti, che rischiano di compromettere il già precario equilibrio psicologico del portiere e capitano azzurro, desideroso di riscattare l’errore commesso in Macedonia.
Nel finale quindi c’è il solito calo delle energie della nazionale, che soffre le giocate offensive e rischia di subire il pareggio, soprattutto quando l’Ucraina prova a sorprendere Donnarumma con i tentativi di testa, a cui Spalletti prova a porre rimedio, inserendo Cristante al posto di Barella, applaudito soprattutto dalla parte interista del pubblico presente a San Siro. Gnonto non riesce a segnare il terzo gol, cincischiando troppo in area di rigore avversaria, ma se non altro la nazionale chiude in attacco, provando pure gli inserimenti offensivi dei difensori centrali sui calci d’angolo. Insomma questa volta dopo un buon primo tempo con due gol e diverse occasioni, arriva la vittoria, sfuggita in Macedonia del Nord nella gara d’esordio di Spalletti ed è un fatto molto importante per la classifica del girone. I problemi della nazionale italiana rimangono ancora sul tappeto, ma c’è la possibilità adesso di lavorare con maggiore serenità da parte del nuovo tecnico della nazionale.