Pagelle Hellas Verona Vs Lazio: il ritorno di Biglia

Grande Lazio in quel di Verona: steso l’Hellas di Mandorlini in rimonta per 1-2!

Marchetti  6 – Meriterebbe il S.V. poiché non è quasi mai operoso per tutti i 90’ tranne per qualche uscita sicura e per quando raccoglie il pallone dalla rete per il vantaggio scaligero di cui non ha colpe. Pel il resto se ci fosse il sole sul Bentegodi potrebbe tranquillamente prendere una sdraio e abbronzarsi. UN ANGELO DISTESO AL SOLE… O QUASI.

Basta 6.5 – Nel primo tempo spinge molto sovrapponendosi a Felipe Anderson. La sua spinta sulla fascia  cala un po’ nella ripresa ma in fase di copertura è il migliore del reparto arretrato.  VOLA COLOMBA “BIONDA”.

Gentiletti  5.5  – Il Verona non ha attaccanti di ruolo eppure ogni qual volta si affaccia nella trequarti della Lazio, appare in costante apprensione. Tullio De Piscopo si ispirerebbe a lui per un remake di una sua celebre canzone. ANDAMENTO LENTO.

Mauricio 4.5 (IL PEGGIORE)  – Vale lo stesso discorso di Gentiletti con l’aggravante dell’espulsione nel momento clou della gara con la squadra alla ricerca del gol del vantaggio. Le sue lacune tecniche sono fin troppo evidenti, di sicuro il peggiore dei centrali della Lazio. Come direbbe Fabri Fibra, PANICO!

Lulic 6 – Nel complesso buona prova del bosniaco che magari non sarà bello da vedere ma continua la sua ascesa sulla fascia sinistra. Si propone spesso, specialmente nel secondo tempo e da una sua azione potrebbe nascere il gol del pari se Djordjevic non sprecasse malamente. In difesa poi è provvidenziale in un paio di interventi. BENE,BRAVO,BIS.

Parolo 6 – Mezzo voto in più solo per il gol della vittoria ma non avrà sempre questo bonus dalla sua parte. Svolge il solito compitino ma non va oltre. SI PUO’ DARE DI PIU’ (anche senza Morandi,Tozzi e Ruggeri)

 

Biglia 7.5 (IL MIGLIORE) – Quanto ci sei mancato Lucas! Ecco il regista della Lazio, ecco chi mette ordine e detta i tempi alla squadra. Se poi oltre al suo compito, segna e fa segnare beh, Chapeau, il regista è tornato. CIAK SI… GIRA.

Milinkovic-Savic 6.5 – ‘Sto ragazzo farà grandi cose. Gioca in ogni parte del campo con autorità e determinazione e non si tira mai indietro. La sua presenza in campo ormai è imprescindibile, altro che chiacchiere e distintivi. THE UNTOUCHABLE.

Kishna 5 – Passo indietro dell’olandese che a parte i cross sui vari calci d’angolo non crea mai la superiorità numerica sulla fascia. I tifosi si erano innamorati di lui dopo la prima di campionato ma se continua così resterà ancora per poco nei cuori biancocelesti. PERDERE L’AMORE, Massimo Ranieri docet! (dal 61’ Mauri 5 non dà e non toglie nulla alla Lazio. Ha una sola occasione e la svirgola alta sulla traversa. Il viale del tramonto ormai sembra imboccato. GOODBYE!)

Felipe Anderson 5.5 – Se la maggior parte delle sue giocate non fossero così fini a se stesse, staremmo parlando di un fuoriclasse al pari di quelli visti in Spagna a Barcellona o Madrid. Purtroppo però Felipe va troppo a corrente alternata e a volte rischia anche di irritare il gioco della Lazio (e non solo il gioco!) con i troppi dribbling a vuoto. Passo indietro rispetto alla gara col Genoa, aspettando con ansia la sua definitiva  consacrazione. Come dice Marco Mengoni, IO TI ASPETTO. (Dal 82’ Hoedt s.v.)

Djordjevic 5 – Non tira mai in porta,il che per un attaccante è già di per sé un aggravante, se poi quando lo fa colpisce il pallone con la forza di un giocatore di calcio balilla allora c’è qualcosa che non va. Forse paga ancora il rientro a pieno regime dopo l’infortunio ma se continua così quando rientreranno Matri e Klose dovrà sudare le cosiddette 7 camicie per il posto da titolare. Ne resterà soltanto uno… HIGHLANDER (Dal 61’ Keita Balde 6.5 – Quando entra a partita in corso sembra un altro. Da subito vivacità all’attacco e dopo pochi attimi si procura il rigore che consente alla Lazio di pareggiare. Eccede in alcuni dribbling (forse dovrebbero dirgli di non guardare Felipe Anderson dalla panchina!) ma la sua mezz’ora è da promozione piena. UOMO DELLA PROVVIDENZA!)

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