Fede religiosa e camorra, sette sataniche e crimini, é la miscela esplosiva che Giovanni Taranto propone con il suo ultimo libro.
É una grande teatralità ció che caratterizza la scrittura di Giovanni Taranto, giornalista di cronaca nera, giudiziaria ed investigativa, autore di importanti inchieste sulla camorra del napoletano che, negli ultimi anni, ha dato vita ad un nuovo genere letterario apprezzato da Nord a Sud, in tutto lo Stivale: il noir vesuviano.
Un crimine commesso nel modo più clamoroso ed inspiegabile
Una rosa che brucia, una fiamma bianca che arde.Il mistero aleggia fin dalla copertina di “Mala fede“, l’ultimo libro di Giovanni Taranto, che conduce il lettore in una nuova indagine del capitano Giulio Mariani.
Dopo il successo di “La Fiamma spezzata” (2021) e “Requiem sull’ottava nota” (2022), vincitore quest’ultimo del Premio Mysstery al Festival del Giallo di Napoli, il capitano Mariani questa volta si ritrova ad indagare per un crimine che apre inquietanti spiragli su un torbido rapporto, quello che lega mafie e religione.
É a Pompei che viene commesso il crimine.
Sull’intera vicenda appare fin da subito l’ombra del soprannaturale.Chi è stato ad agire?
Con la Pm Di Fiore, il Nucleo Operativo ed il giornalista di nera Gianluigi Alfano, Mariani dovrà far luce su un clamoroso furto avvenuto nella città mariana, oltre che su fatti di sangue.In copertina si legge: “Nella terra in cui le viscere del vulcano celano fiumi di magma, un altro fuoco arde, sotterraneo. È quello violento e malvagio della vendetta, covata a lungo da un gruppo di misteriosi individui decisi a colpire al cuore uno dei centri più sacri della fede vesuviana.
Un piano diabolico, studiato nei minimi dettagli, per sottrarre un oggetto-simbolo caro a milioni di fedeli, oltraggiarlo e distruggerlo in nome di una perversa devozione all’oscurità più profonda.Eventi apparentemente inspiegabili e segnali inquietanti si intrecciano gettando sull’intera vicenda l’ombra del soprannaturale, fino al compimento del crimine nel modo più clamoroso e inspiegabile”.
Mariani, inquieto, appassionato e tenace
Di Mala fede Carlo Lucarelli scrive: “Per fare un bel libro ci vuole una buona storia, e quella di Mala fede lo è, profonda, misteriosa e intrigante, di respiro internazionale.
Ci vuole lo stile giusto, e questo, così teso, veloce, ricco e sorprendente, lo è di sicuro.Ma anzitutto ci vuole un grande personaggio che ce la racconti.
Ecco, il capitano Mariani non è il solito detective da romanzo giallo, è un vero e proprio “uomo che cerca”: inquieto, appassionato e tenace.Ironico e acuto.
Soprattutto umano.”
Lucarelli aggiunge: “Il punto di vista giusto per far luce nella complessa metà oscura di una realtà contraddittoria, grottesca e feroce come la Napoli, il Vesuviano, l’Italia e il mondo, tanto degli anni Novanta, in cui è ambientato il romanzo, quanto di oggi.E il bello è che non è da solo.
Qui ce ne sono tanti come lui, un bellissimo gruppo di personaggi, non solo tra gli investigatori, a cui affezionarsi.Da attendere e seguire ancora, con impazienza, nella prossima storia”.
Giovanni Taranto ospite a Gli Incontri di Valore di Nicola Ruocco
Domenica 12 Novembre Mala fede, edito da Avagliano Editore, é stato presentato a Gli Incontri di Valore, il salotto letterario di Nicola Ruocco divenuto oramai uno degli appuntamenti culturali più attesi.
Durante l’incontro l’autore ha annunciato che il libro sarà presentato anche al Festival del Noir di Pordenone e a Roma in Senato nell’ambito di un progetto di diffusione della legalità attraverso la letteratura.Inoltre, Requiem sull’ottava nota che tratta il tema del reclutamento dei minorenni da parte della criminalità organizzata sarà concesso in dotazione al semicomvitto del carcere minorile di Nisida.
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