Il Napoli cade anche a Roma.Una crisi incredibile con la squadra di Walter Mazzarri che spara a salve.
Di Gianfranco Piccirillo
#RomaNapoli2a0 Si affrontano a poche ore dal Natale due squadre in crisi di gioco e d’identità, ma quella che sta peggio è il Napoli, reduce dalla storica figuraccia in coppa Italia e che non riesce a fare intravedere uno straccio di luce.Il primo tempo è orribile, nessun tiro in porta per la squadra di Mazzarri, tanti falli da parte della Roma, proteste plateali degli allenatori, che vengono entrambi ammoniti e Bove che crea le uniche occasioni importanti, nelle quali si oppongono prima la traversa e poi Meret, bravo a evitare la capitolazione che avrebbe probabilmente anticipato le difficoltà evidenziate da una ripresa, che definirei terribile.
Il tecnico del Napoli preferisce Jesus a Natan al centro della difesa, bocciando praticamente l’investimento fatto da Delaurentiis per sostituire Kim Minjae, ma fa giocare Zielinski al centro di voci di mercato e criticato dal presidente per la sua propensione a preferire la nebbia al sole, mentre ormai Elmas è stato ceduto al Lipsia e altri potranno andare via, per fare posto ai calciatori da lui richiesti fortemente tra difesa e centrocampo.Proprio Zielinski ad inizio del secondo tempo riesce finalmente a sporcare i guantoni di Rui Patricio, ma più che un tiro è una telefonata, come peraltro la conclusione successiva di Kvaratskheila, anche lui molto marcato e prima rimproverato e poi accarezzato da Mourinho nella prima frazione.
Lukaku e Osimhen soffrono entrambi le marcature asfissianti dei difensori, ma il nigeriano fresco di rinnovo di contratto con clausola rescissoria di 130 milioni, sembra un pesce fuor d’acqua perché costretto ad essere isolato in avanti come unica soluzione di riferimento del contropiede, arma tanto cara a Mazzarri, anche perché molto vicina ad essere l’unica a saper trattare nelle sue squadre.Il tecnico toscano è costretto ad aprire il walzer delle sostituzioni per l’infortunio di Lobotka e così prima dell’ora di gioco entra lo svedese di origine americana Cajuste, mentre Mourinho alle prese con diverse indisponibilità, tra le quali spicca quella di Dybala, aspetta tanto prima di intervenire, evidentemente soddisfatto del tipo di gara, interpretata dai calciatori scelti nella formazione iniziale, tra i quali Belotti, che gioca bene nel primo tempo, nel quale serve una palla gol a Bove e poi viene ammonito per una simulazione in area nella ripresa.
Anche nella ripresa ci sono più cartellini peraltro non solo gialli, che occasioni, con la stupida espulsione di Politano, per reazione ad un fallo evidente di Zalewski, fatto che complica ulteriormente i piani di Mazzarri, costretto ad una difesa ad oltranza di un risultato, che possa consentirgli di continuare la sua terza esperienza nel Napoli, la seconda nell’era Delaurentiis.Solo a questo punto Mourinho si decide a fare i cambi, inserendo addirittura tre calciatori in una volta sola, Pellegrini, il faraone El Shaarawy e l’iraniano Azmoun al posto degli ammoniti Paredes, Zalewski e Belotti, scelta oculata per giocare come sempre nel finale tutte le carte possibili in determinazione e giocate offensive, e lo dimostra anche l’ingresso successivo di Celik per l’altro ammonito Kristensen.
E così con l’aiuto delle ingenuità dei calciatori del Napoli e l’incapacità del suo tecnico di variare gli uomini a sua disposizione, arriva puntuale la rete di Pellegrini, che condanna il Napoli all’ennesima sconfitta.L’unica cosa che propone Mazzarri, che pure ha detto di aver passato i suoi anni di inattività a studiare le innovazioni avvenute nel calcio e nuove soluzioni tattiche, è l’inserimento di Zerbin al posto di Mario Rui nei minuti finali.
Ma questa novità non produce nulla di buono, se non qualche ripartenza pericolosa dei giallorossi, che costringe Meret ad evitare il raddoppio con una grande parata su Lukaku, ottimamente servito da Cristante.Ovviamente sono completamente inutili gli inserimenti nel finale di Natan, Gaetano e Raspadori per Jesus, Zielinski e Kvaratskheila, anche perché prima del loro ingresso viene espulso anche Osimhen per doppia ammonizione, insomma finisce malissimo anche questa volta per un Napoli ormai in caduta libera, che viene travolto nel recupero con la doppia inferiorità numerica, subendo il raddoppio da Lukaku dopo una serie di parate purtroppo inutili di Meret.
Effettivamente e dopo solo otto partite con un Napoli, che per l’infortunio anche di Natan, rimane addirittura in otto uomini, chi ha parlato di Mazzarri, come traghettatore scelto da Delaurentiis per arrivare alla prossima stagione forse non ha sbagliato, solo che a questo punto si può cominciare a chiamarlo Caronte, colui il quale trasportava i defunti all’inferno, dove ormai rischia sempre più di precipitare il Napoli.Queste amare considerazioni non mi impediscono di fare gli auguri a tutti, compreso Mazzarri, che comunque mangerà il panettone nella città partenopea, per un Natale sereno fatto soprattutto di riflessioni, che possa portare la squadra e la società a prendere le migliori decisioni possibili dopo l’ultima gara dell’anno, venerdì contro il Monza.
Ovviamente gli auguri e i ringraziamenti vanno soprattutto a voi che mi seguite da anni e ormai, conoscendomi riuscite ad intuire spesso il tono dei miei commenti, compreso questo di stasera, che spero non deluderà anche quelli che hanno idee diverse dalle mie non solo su Mazzarri.