Dopo il successo internazionale de Il treno dei bambini e di Oliva Denaro, arriva Grande meraviglia che va a completare un’ideale trilogia del Novecento.
Torna Viola Ardone con un magnifico romanzo di formazione. La protagonista di Grande Meraviglia, pubblicato da Einaudi è Elba. Sua madre ha scelto di darle il nome di un fiume. Elba e sua madre vivono nel “mezzomondo” (in un manicomio).
Il mezzomondo è la casa dei matti, ci stanno i cristiani che sembrano gatti: non hanno la coda, non sanno miagolare, perO’ sono gatti. Gatti da legare.
Quando sua madre scompare ad Elba non resta che crescere compilando il suo Diario dei malanni di mente, e raccontando alle nuove arrivate quell’universo, il suo universo, il solo che conosce.
A tirarla fuori da quell’universo ci pensa Fausto Meraviglia, un giovane psichiatra, il quale ritiene che tutti manicomi debbano sparire così come prevede anche la legge, la Basaglia approvata pochi anni prima.
Il dottor Meraviglia, dunque, porta Elba ad abitare in casa sua, come fosse sua figlia. E’ grazie ad Elba che lui, che mai è stato un buon padre, impara il peso e la forza della paternità.
Grande meraviglia, un’occasione per riflettere sulla legge Basaglia, che resta ancora oggi in parte inapplicata.