“Come può uno scoglio”, il film di Pio e Amedeo, ha già incassato oltre un milione di euro
Pio (Pio d’Antini), buono e ingenuo, sognava di fare il cantante ma non se la passa male con moglie e due figli nel castello dei ricchi suoceri. Fa l’avvocato senza troppa convinzione ma accetta di candidarsi a sindaco di Treviso e quando incontra il suo nuovo autista ex galeotto Amedeo (Amedeo Grieco) la sua vita ne esce rivoluzionata. Disastri a parte, capirà di non star vivendo fino in fondo la sua esistenza e i suoi sogni e scoprirà anche qualcosa di nuovo su suo padre appena defunto.
Come può uno scoglio, recensione
L’intento dichiarato dal duo comico di voler far ridere di pancia viene ancora una volta raggiunto, senza mai azzardare il passo più lungo della gamba. Nella colonna sonora fa capolino uno dei cantautori più validi della new wave napoletana e cioè Tommaso Primo con la sua bellissima “Cavalleggeri è New York nella testa di Laura”. Inserito comunque in una colonna sonora assai varia italiana e internazionale. Di fatto la musica è centrale in questa storia che vede un Pio stonatissimo sognare di calcare grandi palchi.
La regia di Gennaro Nunziante si porta dietro qualche meccanismo che ha già funzionato quando in passato ha diretto Checco Zalone. A guadagnare da questo gioco degli opposti è principalmente Amedeo, con Pio che man mano salta dall’altra parte della barricata. I ritmi sempre alti lungo i novanta minuti quasi celano le impasse di una sceneggiatura (scritta dai due protagonisti con Nunziante) che si occupa di favori, politica e corruzione tipicamente italiane. Certo tutto viene portato sopra le righe ma senza mai eccessi inutili, con una certa cura proprio come accade in “Santocielo” di Ficarra e Picone (che abbiamo recensito qui) e in poche altre commedie nostrane.
Non tutte le trovate e tutti i dialoghi appaiono particolarmente brillanti e un minimo stratificati ma il messaggio di non fermarsi alle apparenze e di provare sempre a sfruttare una seconda occasione arriva in maniera abbastanza efficace. Amedeo spadroneggia senza freni, Pio invece sembra marciare a tratti col freno a mano tirato: attorno a loro personaggi quasi solo di servizio.
Il politicamente scorretto di Pio e Amedeo visto sul piccolo schermo sembra qui perdere parte della sua incisività, con un intreccio e una comicità che rientrano maggiormente nel convenzionale per puntare forse ad un pubblico più trasversale. Niente di rivoluzionario o articolato, insomma, in un film però sentito e che gioca a carte scoperte, una commedia ben confezionata che ben intrattiene e che mira dritto al suo scopo, confermando la validità della premiata ditta Pio e Amedeo-Gennaro Nunziante.
“Come può uno scoglio” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 28 gennaio 2023 incassando in pochi giorni oltre un milione di euro.