Gli accertamenti riguardanti la discarica di Chiaiano hanno portato ad un maxi-sequestro nel napoletano.
È stato effettuato un maxi-sequestro di beni per un valore di 55 milioni di euro in relazione all’indagine sulla discarica di Chiaiano, Napoli. Questo sequestro è stato eseguito dalla Direzione Investigativa Antimafia su ordine del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
L’accaduto
L’indagine ha coinvolto un imprenditore napoletano operante nel settore dei rifiuti e della bonifica ambientale, ritenuto vicino al clan dei Casalesi. L’imprenditore è già stato rinviato a giudizio per aver favorito l’attribuzione illecita del subappalto per la realizzazione e la gestione della discarica di Chiaiano alle ditte riconducibili ad un imprenditore della fazione Zagaria del clan dei Casalesi.
Gli illeciti
Le accuse comprendono anche la partecipazione ad un’associazione finalizzata a commettere reati come frode in pubbliche forniture, truffa ai danni di enti pubblici, falsità in atti e certificazioni, violazione delle norme ambientali e traffico illecito di rifiuti. Questi reati sono aggravati dalla finalità di favorire il clan dei Casalesi.
I provvedimenti
Per garantire la tutela dell’importante valore delle società sequestrate e dei livelli occupazionali, è stata disposta l’amministrazione giudiziaria da parte del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Questo caso mette in luce la complessa interconnessione tra interessi imprenditoriali e criminali nel settore dei rifiuti e della bonifica ambientale in Campania