Intervista esclusiva a Gaetano Fontana

Gaetano Fontana, ieri calciatore oggi allenatore, ci racconta un pò del suo calcio, le squadre con cui ha giocato ed i campioni che ha incontrato, oltre a parlarci del futuro.

I numeri 10 della storia del calcio sono sempre stati i giocatori più estrosi, quelli con maggiore tecnica, quelli pronti in qualunque momento ad inventare una giocata al di fuori del comune, capace di risolvere il match.

Negli anni ’90 uno di questi numeri 10 è staso sicuramente Gaetano Fontana. Il regista, 45 anni compiuti il 21 febbraio scorso, iniziò la sua carriera nella squadra della sua città, il Catanzaro, per poi passare in diverse squadre lasciando un segno indelebile delle sue giocate in ognuna di esse. Raggiunto telefonicamente, ci ha dedicato un pò del suo tempo. Ecco l’intervista integrale rilasciata a Magazine Pragma

Intervista a Gaetano Fontana, numero 10

D. Buon pomeriggio,signor Fontana, è un onore averla ai nostri microfoni, la ringraziamo anticipatamente per averci concesso questa breve intervista. Partiamo con le domande. Qual è il suo ricordo degli anni di Castellammare di Stabia?

Un ricordo sicuramente positivo, sono stati tre anni intensi, peccato sia mancata la cosiddetta ciliegina sulla torta per quel maledetto spareggio di Avellino contro il Savoia, che non ci permise di raggiungere la Serie B dopo un’annata fantastica.

D. Qual è il momento più bello e quale quello più brutto con la maglia delle Vespe?

Come detto,il ricordo più bello resta sicuramente l’annata della mancata promozione in B,poiché se è vero che non siamo riusciti a coronare il sogno della cadetteria, è anche vero che quell’anno arrivavo da un paio di infortuni ed un’operazione di ernia del disco, quindi per me è stato importante trovare il campo e la continuità nel gioco.

D. Lei che ha giocato sia per il Napoli che per la Fiorentina, può darci un giudizio ed un eventuale pronostico sulla super sfida del prossimo turno di serie A, al San Paolo di Napoli?

Il pronostico è sicuramente difficile, si affrontano due realtà calcistiche stupende. Il Napoli ha cambiato gestione e aspetto tattico con Sarri e dopo un’ iniziale assestamento ha trovato la sua quadratura ed ora sta esprimendo un gran gioco. Molte analogie anche per quanto riguarda la squadra allenata da Paulo Sosa. La Fiorentina è capolista non a caso, gioca un buon calcio quindi la sfida si preannuncia davvero bella. Resto dell’idea comunque che il Napoli fin qui ha avuto un cammino più difficoltoso rispetto ai viola ma non voglio fare pronostici perché quando si affrontano due squadre nelle quali ho militato, preferisco sempre restare neutrale.

 

D. Qual è stato il suo gol più bello? Ce lo può descrivere?

In realtà ce ne sono diversi. Di ogni gol che ho fatto conservo un bel ricordo, di sicuro le punizioni erano molto belle anche perché ne ho segnate diverse. Ricordo ad esempio quella in un derby tra Juve Stabia e Turris (e chi non la ricorda! Ndr) o sempre con la maglia delle Vespe, una punizione all’Ancona ma ricordo anche altri gol con maglie diverse ad esempio un gol quando giocavo con l’Ascoli al “Giraud” di Torre Annunziata o anche un gol da 40 metri quando indossavo la maglia del’Alessandria.

D. Qual è il giocatore più forte che ha avuto da avversario e quale quello che più le ha impressionato come compagno di squadra?

Beh, ce ne sono diversi. Io ho avuto la fortuna di appartenere ad u’ epoca calcistica dove i campioni erano davvero tanti. Di sicuro c’erano giocatori dal bagaglio tecnico elevatissimo. Per citarne qualcuno ricordo Baggio, Boban e Mancini, restando in tema di numeri 10, ma anche Baresi e tanti altri, giocatori davvero eccezionali, un’autentica generazione di fenomeni. Per quanto riguarda il compagno di squadra che più mi ha impressionato, beh, senza dubbio Alex Del Piero. Ho giocato con lui al Padova e si capiva subito che aveva doti fuori dal comune. Di sicuro anche Miccoli mi ha impressionato tantissimo perché l’ho conosciuto nella sua piena maturità calcistica. Lui veniva dall’esperienza in Portogallo (col Benfica ndr), ed era capace di giocate davvero straordinarie.

D. Un’ultima domanda: la sua carriera di allenatore è soltanto all’inzio. C’è qualche squadra che potrebbe allenare a breve e quale le piacerebbe allenare in futuro?

Per il momento posso solo fare da spettatore a causa della squalifica che mi fu inflitta ai tempi della Nocerina. Di sicuro la voglia è tanta e non vedo l’ora che finisca questo periodo forzato di inattività per poter finalmente tornare in panchina e fare il mio lavoro. Non ho particolari preferenze su squadre che mi piacerebbe allenare anche se ovviamente mi piacerebbe ritornare nelle città dove ho giocato perché ho un bel ricordo di ogni città in cui sono stato. L’importante comunque è che questa squalifica finisca presto poi si vedrà.

D. La ringraziamo per la sua disponibilità e le auguriamo tutte le soddisfazioni possibili per la sua carriera da allenatore.

Grazie a voi, un saluto a tutta la Redazione di Magazine Pragma

Parole di Gaetano Fontana, parole da numero 10!


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