Juve Stabia William Jidayi : ” Castellammare mi lasciato un ricordo che va oltre il calcio”

Juve Stabia parla l’ex centrocampista delle vespe William Jidayi che ci racconta un pezzo del suo vissuto nella città delle Terme .

Che cosa ti ha lasciato la tua avventura a Castellammare di Stabia?

– Mi ha lasciato il ricordo di tantissimi amici, una cosa che va oltre il calcio perchè viene prima il lato umano. Una piazza che mi ha lasciato tantissimo nel mio cuore. Sul calcio la Juve Stabia mi ha offerto molto da un punto di vista sportivo in particolar modo l’ultimo anno con Mister Pancaro. Il ricordo della Curva tutta colorata che ci trascinava sempre. Ma ripeto la cosa principale è il fattore umano e dell’amicizia senza dimenticare il calore del popolo gialloblu.

Sei stato un centrocampista dai goal pesanti. Il tuo goal più bello?- Il mio goal più bello contro la Salernitana dopo due minuti. Questo lo porto nel cuore.

Che rapporto avevi con Mister Piero Braglia?

-Con Braglia ho avuto un rapporto di grande rispetto. Mi ha buttato fin da subito in mezzo al campo. Anche quando abbiamo avuto difficoltà mi faceva giocare sempre perchè si fidava di me e gli offrivo maggiori garanzie.

Un tuo giudizio sui tifosi?

– Sempre nel cuore e si meritano la gioia di vedere la Juve Stabia in Serie B. Oltre al calcio i tifosi avranno anche la possibilità di viaggiare per lo stivale e vedere tante belle città e realtà.

Che effetto ti fa rivedere le vespe in Serie B?

– Mi fa piacere perchè è una piazza che vive di calcio. Per il tifoso di Castellammare la Juve Stabia è un qualcosa non di importante ma di più. Un pubblico che merita questo entusiasmo e sono felice per loro.

Ti senti ancora con qualche tuo compagno di avventura degli anni a Castellammare?

– Si, attraverso i social ci mandiamo qualche messaggio.

Che tipo di Presidente è Franco Manniello?-

Il Presidente Manniello ha investito tanto sia a livello economico che a livello di energie. Ha portato la Juve Stabia in Serie B ma come succede anche nel calcio i percorsi iniziano e finiscono ma resta il merito di aver fatto diventare la squadra protagonista anche in cadetteria.

Quando giocavi eri un centrocampista fisico e molto bravo nell’ inserimento. Chi è stato il tuo idolo o il modello che per te era fonte d’ispirazione?

– Ho avuto parecchi idoli. Anche se era un difensore mi piaceva Paolo Maldini perchè era un modello sia di grinta che di professionalità, un vero capitano. Da centrocampista mi piacevano molto sia Gattuso che Davids per quello che riuscivano a mettere in campo.

Si ringrazia William Jidayi per il tempo concesso per questa intervista


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