NAPOLI – In giro per il “Centro Storico”, lungo “i Tribunali”, ci si perde tra la folla ed i colori che riempiono ogni giorno le strade di Napoli, facendo quasi mai caso alla piccola piazza prospiciente San Gregorio Armeno: Piazza San Gaetano.
San Gaetano da Thiene, compatrono di Napoli
Come sempre accade, ogni angolo di questa città ha una storia da raccontare: infatti è il 1516 e, nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Roma, Padre Gaetano da Thiene (di origini vicentine) è intento nella celebrazione della sua prima messa, quando, improvvisamente, la Vergine Maria appare, porgendogli un neonato, evento straordinario, questo, che provocherà in lui uno stupore ed una meraviglia tali da rafforzare enormemente il fervore cristiano.Da qui, Padre Gaetano va a Napoli dove resta fino alla fine dei suoi giorni, trovando degna sepoltura nella Chiesa di San Paolo Maggiore (dove visse).
Sono, questi, gli anni del Viceregno Spagnolo con a capo Don Pedro Di Toledo, anni difficili durante i quali il sovraffollamento, la povertà e le epidemie flagellano la città.E’ il 1656, quando si dichiara, finalmente, conclusa la terribile peste grazie all’ intercessione di “Colui” che, continuando a vivere tra la povera gente e sempre pronto ad ogni sorta di aiuto, ha voluto si concludesse la sofferenza di un popolo ormai figlio suo; la Chiesa del tempo, decide di erigerne la statua proprio in Piazza, consacrando San Gaetano da Thiene, Santo compatrono di Napoli.
Il Presepe Napoletano
C’è stato un momento, nel corso del tempo, in cui, il “Presepe” si è popolato di scenografie infinite ed altrettanti personaggi, ognuno con il suo nome e la sua storia; il paesaggio ed il contesto umano intorno alla Sacra Famiglia (rappresentazione essenziale iniziata e voluta da San Francesco, a Greccio, nel 1233), si evolve, cambia proprio grazie a San Gaetano che, appena arrivato a Napoli, allestisce un primo presepe nell’ oratorio di Santa Maria della Stalletta, i cui personaggi sono abbigliati alla maniera del tempo: la favola più antica è rivisitata, arricchita e resa attuale.
E’ stato, quindi, proprio grazie a San Gaetano che il Presepe, quello napoletano, si è continuamente aggiornato, diventando lo specchio del tempo e della società che lo ha prodotto e lo produce, sempre in evoluzione, mai anacronistico.Piazza San Gaetano però, non è soltanto la statua del Santo e la Chiesa di San Paolo Maggiore, c’è ben altro! Un legame impercettibile, come un filo invisibile, è riuscito ad oltrepassare il tempo per conservarne e trattenere, ora come allora, la stessa funzionalità.
Qui per la città greca (conservata dieci metri al di sotto),vi era il “luogo” più importante della vita pubblica:l’AGORA’, stessa funzione assunta quando divenne città romana, cambiando soltanto il nome: “FORO” che, ancora, con i Francesi (Angioini del XIII sec.)resta con la stessa funzione, divenendo Piazza che ospita gli eventi più politici e pubblici più importanti, prima sede delle ”Fratrie”, poi dei” Sedili”.Con il tempo, però, gli spazi della città evolvono, si espandono, ed i “luoghi del Potere” vanno spostandosi più a ovest , quindi, da Castel Capuano verso il Maschio Angioino per poi arrivare al Palazzo Reale con il suo” Largo di Palazzo” attuale Piazza Plebiscito.