Juve Stabia le vespe di Guido Pagliuca si prendono il San Nicola di Bari.
Il racconto di Gianfranco Piccirillo dell’ associazione Stabiamore
#BariStabia1a3 All’esordio del suo settimo campionato di serie B lo Stabia ha dovuto sfatare un paio di tabù, innanzitutto quello del primo gol nello stadio di Bari, fatto mai avvenuto nelle cinque gare precedenti e poi quello del primo risultato positivo nella prima giornata. Pagliuca per ottenere questi risultati ha sorpreso tutti con una formazione, che con l’eccezione di Ruggero e Floriani, ricalca quelle esibite nel girone d’andata dello scorso campionato con tre centrali difensivi e Mosti e Piscopo a sostegno di Candellone, preferito ad Artistico e promosso capitano per i problemi fisici, che hanno costretto Mignanelli in panchina. Il Bari di Longo appare macchinoso e subisce il gioco dello Stabia soprattutto sui calci piazzati e non solo nella circostanza del gol di Bellich, abile a superare Radunovic, giungendo da dietro su angolo con uno schema ben preparato. Infatti Candellone, Mosti e un felice inserimento di Floriani sventato da una chiusura di un barese, legittimano il vantaggio dello Stabia, che si è affidato a Thiam solo nell’occasione che ha visto protagonista l’italo australiano Lasagna. Per questo motivo il raddoppio di Folino molto simile al gol di Bellich, ottenuto con un bel colpo di testa sempre su angolo non giunge inaspettato e premia il lavoro tattico di Pagliuca, davvero encomiabile per come ha preparato la gara. Nella ripresa il tecnico stabiese e’ bravo pure a cambiare due degli ammoniti Floriani e Ruggero con Vernier e Rocchetti, mentre lascia perplessi la decisione di Longo di togliere dal campo lil talentuoso ex Avellino Sgarbi.
Lo Stabia subisce un poco la reazione dei padroni di casa, e Thiam deve impegnarsi più volte sulle conclusioni in particolare di Sibilli e del sostituto di Sgarbi, Novakovic, ma un paio di volte va vicino al terzo gol ancora con Folino e Candellone, che impegnano seriamente Radunovic. Pagliuca continua a indovinare tutte le mosse, dando più sostanza al centrocampo con Pierobon al posto di Piscopo, costringendo Longo a inserire altri calciatori con caratteristiche offensive.
L’atteggiamento difensivo dello Stabia è davvero lodevole e come la scorsa stagione coinvolge in attacco soprattutto Candellone, che esce stremato a beneficio di Artistico. Il Bari pur producendo occasioni al cospetto di questo Stabia appare comunque lento e macchinoso e così pure il terzo gol, proprio di Artistico non giunge assolutamente inaspettato. Insomma i circa mille tifosi stabiesi si sono divertiti più dei quasi ventimila baresi, che hanno ancora una volta sonoramente contestato la proprietà della famiglia Delaurentiis, ma il fatto più importante da segnalare è lo striscione che piange il piccolo Giuseppe, che ha sconvolto la città di Castellammare il giorno di Ferragosto, con il lutto cittadino proclamato per lunedì. Nella parte finale della gara dominata dalla squadra di Pagliuca va segnalato l’ingresso di Meli per il bravo Leone, che assieme a Buglio hanno dimostrato a centrocampo grande qualità, ma anche tanta quantità, un mezzo infortunio a Sibilli, figlio dell’indimenticato attaccante stabiese dell’era D’Arco e il gol della bandiera di Ricci, in un contesto confuso, che avrebbe meritato una migliore rivisitazione al var perché c’era un fallo su Folino. Insomma è andata al di là delle più rosee previsioni, nonostante le assenze importanti di Mignanelli e Adorante e i pareri di quasi tutti i commentatori della serie B, che in questi giorni di presentazione della cadetteria hanno pronosticato lo Stabia come Cenerentola di questo campionato.
Adesso però bisogna restare concentrati su tre fatti molto importanti, innanzitutto il prossimo impegno ancora in trasferta contro il Catanzaro degli ex Caserta e Lucenti, il completamento del mercato estivo e soprattutto la rapida risoluzione della questione dei lavori al Romeo Menti per ottenere l’agibilità dalla commissione provinciale nel più breve tempo possibile.