Nel IX secolo un eremita trovò una tomba, che attribuì a San Giacomo, uno degli Apostoli di Gesù, a Compostela, in Spagna.Lo fece sapere al Vescovo, il quale a sua volta informò il Re delle Asturie.
Attorno alla tomba fu costruita una piccola chiesa, che divenne meta di pellegrinaggio.Oggi ci sono molteplici Cammini che conducono a Santiago de Compostela.
Questi costituiscono un Itinerario Culturale, una categoria del Patrimonio Culturale, inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.Questo Camino parte da Oviedo, e conduce a Compostela passando per l’interno attraverso un paesaggio rurale collinare, a tratti montano.
Ad Oviedo si prende un quaderno chiamato Credenziale, dove si segnano i luoghi in cui si pernotta e le chiese visitate, in modo da tracciare il percorso fatto e ottenere un certificato una volta giunti a Compostela (distanza: 320km), oltre che ad avere tariffe ridotte (visita alla Cattedrale, €4 invece del biglietto intero, per esempio).Le motivazioni per intraprendere il Camino sono varie: religiose, spirituali, sportive, di socialità, personali.
Il mio Camino di Santiago primitivo
Io sono partito da solo, anche per riflettere sulla mancanza di mio padre (che ho perso a dicembre), sapendo però, che in fondo non sarei rimasto solo.
Perché lungo il Camino si incontrano persone che diventano compagni di viaggio ed amici.Infatti due persone che ho incontrato subito sono state: Philipp, tedesco ventitreenne, conosciuto sul bus dall’aeroporto ad Oviedo, e Noemi, mia amica napoletana partita da Ferrara (incontro del tutto casuale).
La prima e seconda notte abbiamo dormito in albergues municipales al costo di €9.In letto a castello, dormitorio misto, con una lucina e presa elettrica per ricarica cellulare, bagno in comune.
Non è un viaggio comodo, ma spartano.Lo zaino dovrebbe pesare il 10% del peso corporeo per camminare con agio, percorrendo dai 20 ai 30km al giorno (è possibile spedire il bagaglio di tappa in tappa, a €5-6, ma non è questo lo spirito).
Il clima d’agosto è fresco, 10-12 C al mattino presto, 20-24 a mezzogiorno.C’è molta nebbia la mattina, quindi per me non ha senso partire troppo presto.
Le soste sono piacevoli, di può fare il bagno nei fiumi e c’è molto rispetto per la natura.Camminando si scherza, si scoprono le diverse provenienze delle persone, si confermano o sfatano luoghi comuni.
Questo fare amicizia e confrontarsi con scambi di idee non è banale, anzi, è un momento unico, che spesso non avviene nei viaggi organizzati o dove c’è una barriera linguistica.Si chiama dialogo interculturale, ed è l’essenza dei Cammini di Santiago.
La sera ci si ritrova a cena insieme, in una dimensione lontana dalla guerra mostrata in tv, dai litigi per un parcheggio o sul lavoro, che invece fanno parte della nostra vita quotidiana cittadina.Guardate il video, che include le prime due tappe, per scoprire i paesaggi e l’atmosfera ‘leggera, anzi leggerissima’ del viaggio.