<span style="font-family: Calibri,Times New Roman,sans-serif; font-size: 12pt;">Il cantautore ligure d’adozione rispolvera, la “Canzone sociale”, associandola al vecchio 45 giri, facendo quindi uscire due canzoni a tema incise insieme alla band Sottosuono, affrontando subito uno dei più scottanti: il lavoro!
Presentazione – La nuova Canzone Sociale
È giusto raccontare dell’amore.
L’amore è il motore del mondo, la forza che muove gli animi delle persone.
Ci sono persone che però non hanno tempo di pensare all’amore.
Ci sono persone che nutrono un sincero amore per la vita. Ma non è ricambiato.
L’impegno sociale, in quest’ottica, è anch’esso una forma di amore. In difesa degli aggrediti.
C’è stato un tempo in cui i cantautori avevano una voce forte, e si potevano fare ascoltare. Era un tempo di crisi, in cui servivano delle opinioni guida. Sembra che questi tempi siano tornati. Bisogna farsi trovare pronti per non unirsi al rimpianto del padre di tutti i cantautori, Fabrizio De Andrè, che nel suo capolavoro La domenica delle salme si rammaricava di ciò che non è stato fatto, facendo parlare i delusi: “Voi avevate voci potenti, lingue allenate a battere il tamburo. Voi avevate voci potenti, adatte per il vaffanculo”. Accettiamo la lezione. Non creiamo altri delusi. Facciamoci sentire di nuovo.
SIDE A: Operaio alla catena di montaggio “È un mondo complicato per chi è nato senza soldi. Ha tutti contro e manca chi può togliere gli sbagli. E il guaio è che adesso l’operaio ha moglie e figli. E un mucchio di richieste dello Stato e dei suoi fogli”.
Oggi si dice che non c’è lavoro. Ma se non c’è più qualcosa che c’era fino a qualche tempo prima, vuol dire che quella cosa è scomparsa o che è stata presa da qualcuno? E allora che cosa vogliamo fare? Che cosa siamo disposti a fare? Si tratta di aggressione o di legittima difesa? Questa canzone parla di uno a cui a un certo punto non è andato più bene questo stato di cose. E ha deciso di cambiarlo. La canzone si chiama Operaio alla catena di montaggio.
SIDE B:Thyssen È la storia di persone che faticano ad arrivare alla fine del mese, persone a cui prima è stato rubato il tempo per vivere, e poi la vita stessa. Turni massacranti per cercare di tirare fuori le risorse necessarie ad affrontare i problemi di ogni giorno: il cibo, i vestiti, l’affitto. Storie vere, ad esempio di “chi si doveva sposare da anni e s’era deciso da poco”, e “ora non ha compleanni, vive in album di foto”. Finire come ingranaggi di un meccanismo infernale, agnelli sacrificali sull’altare del profitto. Questa canzone è un attacco all’ingiustizia e vuole suonare sempre, anche fuori dagli anniversari, per ricordare la storia delle persone distrutte dal fuoco dell’acciaieria Thyssenkrupp a Torino nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007. Si chiama Thyssen.
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Il cantautore Eugenio Ripepi ha esordito con l’album La buccia del buio (CNI). Dell’album Ripepi ha scritto testi e musiche e curato la produzione artistica, affidando la sezione ritmica del disco a personaggi del calibro di Ellade Bandini alle batterie (Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, Paolo Conte); Marco Fadda alle percussioni (Ivano Fossati, Eugenio Finardi); Luca Scansani al basso elettrico (Enzo Jannacci, Ivan Graziani). Il primo singolo “La luce scalza”,tratto da “La buccia del buio”, in rotazione su Isoradio Rai, network nazionali e radio private, si è posizionato tra i primi 25 della classifica nazionale indipendenti e tra i primi 15 con il videoclip del brano. Il secondo singolo estratto, “Scarpe di colla”, ha spostato l’attenzione sui temi della lotta e dell’impegno, consolidati con il nuovo attuale progetto sulla rinascita della Canzone Sociale, condiviso con la band dei Sottosuono, con cui l’autore incide e collabora stabilmente.
Nato a Reggio Calabria il 20 Aprile 1979, Eugenio Ripepi inizia la carriera artistica come attore di prosa diplomandosi alla Scuola del Teatro Stabile del Veneto nel 2000. 23enne arriva ad Imperia, città che lo svezzerà come musicista autodidatta e lo accoglierà come cittadino adottivo.
È regista di diversi allestimenti e direttore artistico di stagioni di spettacoli in cui figurano importanti personalità del teatro italiano.
Le esperienze di palcoscenico si contaminano con il cinema, ambito in cui si muove con diverse realtà produttive, come per il progetto Dark Resurrection di Angelo Licata e con Macaia Film di Simone Gandolfo.
Consegue una laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo nel 2006, un’ulteriore laurea di specializzazione in Scienze dello Spettacolo due anni dopo, ed è dottorando di ricerca in Arti, Spettacolo e Nuove Tecnologie all’Università di Genova nel 2010. Nello stesso anno inizia la carriera di docente con il Corso in Canzone e Pop Music dell’Università di Genova (presentando incontri con Simone Cristicchi, Francesco Baccini, Gian Piero Alloisio, Pepi Morgia, Gian Piero Reverberi, Rosario Bonaccorso, Lorenzo Monguzzi).
Eugenio alterna la scrittura musicale a quella letteraria e giornalistica: ha diretto la rivista culturale Artwhere per l’Eco della Riviera; è nella redazione di Bravonline e corrispondente di riviste web. Ha pubblicato due libri di componimenti poetici (La luce scalza nel 2002 e Eredi del punto su tele di carne nel 2004 con prefazione di Giuseppe Conte), e sta per pubblicare un terzo volume di poesie ed i suoi studi accademici sul cantautore Piero Ciampi e sul Teatro-Canzone.
Si è esibito su palchi prestigiosi, come in Asti Musica a fianco di Eugenio Finardi, Jethro Tull, Morgan, New Trolls. La data zero del suo live elettrico ha chiuso le manifestazioni organizzate dal Comune di Imperia. E’ stato premiato con la menzione speciale al concorso letterario InediTO nella sezione Testo-Canzone e la Targa “Eugenio Ripepi – Premio per la Cultura e lo Spettacolo”, nell’ambito del decennale della testata Sanremo News come “Personaggio che ha segnato negli ultimi dieci anni la storia della Riviera Ligure”. Si è esibito al MEI di Casa Sanremo. È stato invitato a partecipare con un suo showcase all’ultimo Premio Bindi.
Attualmente i videoclip di Eugenio Ripepi sono in rotazione oltre Italia nelle reti televisive e nei siti web del Kurdistan, per uno scambio culturale che prevede un duetto in lingua curda scritto a quattro mani con Goran Salih, star del Medio Oriente.
Ripepi sta portando avanti il movimento culturale Nuova Scuola Genovese, il cui fine, afferma il cantautore, è “chiedere all’artista in questi tempi di necessità un contributo che vada al di là di un jingle pubblicitario”.