“Lo Sport che Unisce”: Campioni paralimpici e studenti della Parthenope a confronto


Napoli – Si è tenuto ieri presso l’Aula Magna dell’Università Parthenope il convegno “Lo Sport che unisce: tra il valore della diversità e la forza dell’inclusione”. L’incontro ha visto protagonisti i campioni paralimpici Vincenzo Boni, Angela Procida e Gerardo Valentino Acito che hanno condiviso con gli studenti le loro esperienze, evidenziando il ruolo cruciale dello sport nella vita delle persone con disabilità e nella società civile.

Angela Procida, bronzo alle Paralimpiadi di Parigi, ha sottolineato come lo sport sia stato fondamentale per il suo percorso di crescita: “Il vero significato dello sport, al di là delle medaglie, è proprio quello di riappropriarsi della propria vita e delle proprie aspirazioni. Il mio percorso sportivo è iniziato a 14 anni, lo sport esprime solo valori positivi, è anche autodeterminazione, perché ci fa andare oltre i propri limiti. Il nuoto mi ha permesso di diventare quella che sono, anche nella vita. Lo sport mi ha dato quella tenacia anche per affrontare il mio percorso di studi. La medaglia di Parigi ha rappresentato la gara della vita, le vera vittoria non è stata però la medaglia ma la capacità di portarci al superamento di se stessi”.

Significative anche le dichiarazioni di Vincenzo Boni, medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016. “La medaglia porta responsabilità e nel nostro caso ad una maggiore responsabilità perché dobbiamo raccontare cosa è il paralimpismo. E diffondere il messaggio giusto nelle scuole e nelle università. Per noi parlare di sport per i disabili è il vero successo. Se poi anche il cinema si occupa di questi argomenti vuol dire che tutto ciò è – finalmente- la normalità. La competitività sportiva ha il potere di accendere dentro di sé la fiammella che la disabilità aveva spento. Quando sei in ospedale e hai avuto un incidente che ti rende disabile pensi subito allo sport come mezzo di riscatto e di rinascita. Lo sport è la chiave di volta per l’inclusione sociale, consente ai disabili di fare amicizia, di vivere di nuovo, uscendo da casa e dal cono ombra d’ombra. Lo sport dà la possibilità di riscatto e di non arrenderci. Noi non siamo esempi, possiamo solo insegnare quello che ci è capitato e che è possibile riemergere. In tal senso lo sport è tutto”.

A seguire Gerardo Valentino Acito, atleta disabile di para-powerlifting e studente atleta della Parthenope. “Mi occupavo di kick-boxing quando ero bipede, ora faccio sollevamento pesi da disabile. C’è stato uno stop della mia vita ma lo sport mi ha consentito di riemergere e di riprendere la mia vita. Lo sport mi ha aiutato tantissimo, ma c’è tanta difficoltà e c’è poca cultura dello sport. Per questi eventi e incontri del genere sono molto importanti”

Presente al convegno anche Sergio Roncelli, presidente del Coni Campania. “Sono molto felice di essere qui ad un evento così importante. Il tema trattato ci interessa molto, dal momento che noi come Coni non ci occupiamo solo di preparare gli atleti, ma ci preoccupiamo anche di utilizzare lo sport come mezzo di promozione di temi come inclusione e integrazione e come aiuto ai giovani, alle fasce più deboli. Con la fondazione campania welfare, ad esempio, in accordo anche con la Federico II, per utilizzare la scuola regionale dello sport per formare persone con tratti autistici in modo che diventino istruttori per ragazzi proprio con lo spettro autistico. Questi eventi contiamo non restino a sé stanti. Per il 2026, con Napoli capitale dello sport, pensiamo di definire nuove politiche sociali per le fasce deboli ed emarginati”.

A fare gli onori di casa, insieme a 500 studenti, la Prof.ssa Pasqualina Buono, Prorettore allo Sport e Stili di vita attivi dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”; la Prof.ssa Andreina Alfieri, referente degli studenti-atleti dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”e il il Prof. Domenico Tafuri, Direttore del Dipartimento delle Scienze Mediche, Motorie e del Benessere dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” e delegato del Rettore per la disabilità.

International Sport Film Festival

International Sport Fim Festival, presentata la terza edizione

Durante il convegno è stata anche presentata la terza edizione dell’International Sport Film Festival, che si terrà dal 25 al 30 novembre, con 149 opere iscritte da tutto il mondo. Molte delle pellicole trattano temi legati alla disabilità e all’inclusione, come ha spiegato Nicola D’Auria, direttore del festival: “La rassegna cinematografica è giunta alla terza edizione. Sono 149 le opere iscritte e sono rappresentati i cinque continenti, Africa compresa, con tante storie raccontate che toccano anche i temi dell’inclusione. In noi è nata tre anni fa l’esigenza di avere un festival legato al cinema sportivo. Legarsi alle Università è molto importante perché ci immergiamo nella culla della cultura”.

Infine Ciro Sorrentino, l’altro direttore e ideatore del festival: “Mi occupo del coordinamento della giuria per selezionare i film in concorso. Cinema e Sport sono strumenti capaci di veicolare e suscitare forti emozioni in chi li pratica e in chi li osserva. Insieme diventano un mezzo potente per affrontare certi argomenti e sensibilizzare l’opinione pubblica”.

 

 

 

 


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