Pagelle Lazio – Milan : notte fonda per i biancocelesti

Le pagelle di Lazio – Milan. Marchetti disastroso, Candreva irriconoscibile, Klose un fantasma. Kishna il faro della notte

Marchetti  4.0  (IL PEGGIORE)  –   Il numero 1 biancoceleste per una sera indossa il numero 12… rossonero. Infatti è il dodicesimo uomo in campo del Milan, visto che i primi 2 gol della squadra rossonera portano la sua firma. Sul primo regala a Bertolacci un tap-in facile facile con una respinta goffa su un tiro tutt’altro che irresistibile di Cerci. Sul secondo poi esce a valnga, prendendo tutto tranne che l’unica vera cosa da agguantare: il pallone. Mexes ringrazia. Il terzo gol arriva quando il disastro ormai è compiuto. Serata no!

Basta 5.5 – Prova ad affondare come al solito sulla fascia, ma non trova mai spazi e sovrapposizioni convincenti, e anche nei cross pecca di costante imprecisione. I postumi dell’autorete di Bergamo si fanno ancora sentire.

Mauricio  5.5 – Non è stato espulso, manco ammonito, quindi meriterebbe quasi la sufficienza solo per questo. Purtroppo, però, non basta questo per essere promosso, e se la squadra in cui giochi prende 3 gol, la cosa certa è che nessuno può essere esente da colpe.

Gentiletti  4.5 – Con indietro Marchetti a fare papere cerca altrove la sicurezza, ma si gira a destra e gli tocca sopportare Mauricio come compagno di reparto, si gira a sinistra e vede Lulic che si incarta col pallone da solo, e decide allora di impostare l’azione dalle retrovie. Purtroppo i suoi passaggi sono più scontati del 3×2 ai supermercati. Non appena fa un passaggio più lungo di 1 metro e mezzo di distanza, la palla è praticamente già persa. Un’aforisma recita che “la fretta è del Diavolo, mentre la lentezza è di Dio”. Da stasera non scomoderemo più l’Onnipotente, ma diremo che “la lentezza è di Santiago”!

Lulic 5.0 – Ha il merito (demerito) di far resuscitare Cerci. Forse deve averlo scambiato per uno zombie in degno stile primo novembre, sta di fatto che Cerci non gli offre il dolcetto ma gli fa una serie di scherzetti per tutta la gara. La sua generosità nel secondo tempo e l’occasione da gol capitatagli fanno parte delle poche cose buone viste nella Lazio questa sera, ma questo non lo salva da una bocciatura.

Onazi 5.0 – Bocciato a fine primo tempo dal suo stesso promotore. Il nigeriano va in confusione quasi da subito, e stavolta non trova neanche in Biglia un buon professore di sostegno (Dal 46’ Cataldi 5.0  – Se non fosse per il colore della pelle diverso da quello di Onazi non ci saremmo accorti della sostituzione, perché riesce a fare altrettanto male)

Biglia 5.0 – Stavolta anche il capitano incappa in una gara da dimenticare. La serata sciagurata della Lazio porta anche lui ad andare spesso in confusione. Non riesce a dettare trame per i compagni e non alza mai il ritmo di gioco.

Candreva 4.5 – E’ stanco in maniera ormai evidente. Ma è anche indisponente. Perché un professionista serio dovrebbe riconoscere i propri limiti fisici e semmai suggerirli al proprio tecnico, invece di voler giocare a tutti i costi. I suoi dribbling e le sue accelerazioni sono letali solo se è in condizione di farli, ma in questo momento sarebbe meglio starsene seduti un po’ in panchina (Dal 63’ Kishna 6.0 (IL MIGLIORE) – Di sicuro entra col piglio giusto in gara nonostante il risultato sia già compromesso. Prova un paio di inserimenti e qualche dribbling, e alla fine realizza il gol della bandiera per i biancocelesti).

Milinkovic-Savic 5.5 –  Anche lui in calo come tutta la squadra. Lotta come al solito e ci mette il solito agonismo a tutto campo, ma stavolta non basta. Si affloscia con i compagni e viene sostituito. (Dal 71’ Matri s.v. ).

Felipe Anderson 5.0 – I difensori del Milan lo imbavagliano per tutto il match e lui si scoraggia subito. Non trova mai uno spunto, e il suo apporto alla squadra alla fine risulta nullo.

Klose 4.5 – 96’ minuti senza tirare una volta in porta. Ma se col Torino almeno aveva fornito 2 assist da gran campione, stavolta non gli riesce manco il compito di far salire la squadra. È triste ammetterlo, ma forse per Miro è già iniziato il pre-pensionamento.


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