La Nazionale Italiana di Luciano Spalletti batte il Belgio e si qualifica al turno successivo di Nations League. Una vittoria importante a casa di un avversario sicuramente difficile. Il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo dell’ associazione Stabiamore che racconta le emozioni azzurre.La partita è stata decisa da un goal di Tonali.
Nell’ex stadio Heysel, attualmente denominato re Baldovino, tristemente ricordato per la strage di tifosi della Juventus nella finale di coppa campioni contro il Liverpool, l’Italia di Spalletti raggiunge i quarti di finale e mette una seria ipoteca anche per il primo posto nel girone della Nation League, ottenendo la terza qualificazione nelle quattro edizioni finora disputate.
Nella gara con il Belgio si è passati dalla sfida degli anni scorsi tra i napoletani Mertens e Insigne, due grandi calciatori offensivi, che continuano a giocare in Turchia e Stati Uniti, a quella attuale tra Lukaku e Bongiorno, sempre targata Napoli, che si affrontano addirittura in un duello ravvicinato in campo tra attaccante e difensore, come avviene regolarmente negli allenamenti di CastelVolturno.
Ancora una volta, invece il protagonista è il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo, che triangola con il rientrante Barella, e mette nelle condizioni Tonali di calciare la palla in rete a porta vuota. Spalletti ha scelto il debuttante Rovella come regista basso, assieme e Frattesi e Tonali a centrocampo, e Barella a sostegno dell’unica punta Retegui, attuale capocannoniere del campionato.
La squadra domina nel primo tempo, controllando il gioco a centrocampo, e pur non creando tante occasioni, non concede nulla agli avversari, che sono fischiati al termine del primo tempo dal pubblico, per non avere mai impensierito il capitano stabiese Donnarumma. Oltre a gol c’è da segnalare un’altra azione corale della nazionale, che avrebbe potuto portare alla doppietta Tonali, autentico leader del centrocampo, ma grazie al lavoro di tutta la squadra e soprattutto dei difensori.
A questo proposito merita gli elogi la prestazione di Buongiorno, che dopo essere stato il migliore in campo a San Siro contro l’Inter, bloccando gli attaccanti nerazzurri, si ripete stasera contro Lukaku, suo compagno di squadra in campionato. Finalmente nella ripresa Donnarumma si sporca i guanti, non solo per le uscite, ma anche per un paio di tiri dalla distanza di Debast e Trossard, perché il Belgio comincia a fare qualche azione più pericolosa, ma è l’Italia a sprecare le occasioni più clamorose con Retegui, che si fa parare la conclusione dal portiere Casteels e per ben due volte nella stessa azione con Di Lorenzo, che sbaglia il tiro, prima di piede e poi di testa.
Donnarumma deve parare un tiro pure di Openda, mentre Retegui continua a cercare il gol, non riuscendo ad inquadrare la porta. Per i primi cambi entrambi gli allenatori aspettano l’ultimo quarto di gara con Spalletti che inserisce Udogie e Kean al posto di Dimarco e Retegui e l’italiano Tedesco che fa entrare il giovane talento Veermer assieme ad Al Dakhil, calciatore belga di origini iraniane per Engels e Theate.
Spalletti successivamente mette in campo anche Locatelli e Raspadori, nel tentativo di non chiudersi in difesa e continuare ad attaccare, per cercare il raddoppio, spaventato dall’ occasione fallita da Lukaku e dai cambi successivi del collega Tedesco, con Lukebakio in campo al posto di De Cuyper. Lukaku con una girata in piena area e Faes con un colpo di testa, che colpisce il palo, spaventano Donnarumma, dopo che Gatti completa i cambi azzurri, entrando al posto di Cambiaso, mentre nel finale Tedesco inserisce pure Bakayoko, un altro attaccante.
Il Belgio finisce in attacco alla disperata ricerca del pareggio, un risultato che però non avrebbe reso giustizia alla prestazione ordinata e convincente della nazionale italiana, che dopo la delusione degli Europei, sembra finalmente avere intrapreso la strada della ripresa, in attesa della doverosa qualificazione alla fase finale dei Mondiali.