<p style="text-align: left;">La nazionale di Deschamps vice campione del mondo restituisce la sconfitta dell’andata, con l’interesse della conquista del primo posto del girone di Nation League. L’indisponibilità del capitano stabiese ha favorito i piani della Francia, che ha saputo approfittare delle palle inattive anche per le incertezze di Vicario, che addirittura ha toccato la palla in modo decisivo nella punizione del raddoppio, ma il protagonista è stato soprattutto Rabiot, che si era offerto in estate al Napoli dopo aver rotto con la Juventus, con la doppietta decisiva per la vittoria del girone.
Spalletti non ha voluto continuare a dare fiducia a Rovella, inserendolo solo nella ripresa e il centrocampo ne ha risentito, non esprimendo il gioco della gara precedente in Belgio, non solo per la prestazione di Locatelli, ma per quelle non brillanti di Tonal, Frattesi e Barella.
Anche la difesa non è stata immune da responsabilità, piazzandosi male sui calci piazzati, che hanno portato ad entrambi i gol di testa di Rabiot, e questa volta Bongiorno e Bastoni non sono stati irreprensibili, perché è mancata l’attenzione, ma non solo a loro. Il gol di Cambiaso a fine primo tempo aveva illuso si recuperare almeno il piazzamento al primo posto se non addirittura il pareggio, ma la nazionale, pur giocando meglio, non è riuscita a rendersi pericolosa dalle parti di Maignan.
Invece la Francia, priva di un top player come Mbappe’, ha dimostrato maggiore compattezza in tutti i settori, mentre solo nel recupero Kean, subentrato ad un Retegui piuttosto in ombra, ha avuto l’occasione per segnare il gol, che avrebbe dato il primo posto, ma il portiere del Milan ha fatto una grande parata.
Gli ingressi di Kean e Raspadori e quello tardivo di Maldini hanno indotto Spalletti a cambiare modulo, ma il tecnico deve ancora lavorare per fare uscire il calcio italiano dalla crisi tecnica, evidenziatasi in modo imbarazzante agli ultimi europei. Non bisogna lasciarsi la testa perché comunque è stata conquistata la qualificazione ai quarti di finale di una Nation League, nella quale l’Italia finora ha sempre fatto piuttosto bene, ma il prossimo avversario a marzo sarà uno tra Portogallo, Spagna e Germania.
Aldilà di questa considerazione, Spalletti deve sperimentare ancora altre soluzioni in tutti i settori, non tralasciando ulteriori elementi utili alla causa come gli emergenti fratelli Esposito o qualche calciatore più esperto come Politano.