All’ora di pranzo i nerazzurri scendono in campo al Comunale di Torino, sponda Toro, per tentare di restare in vetta alla classifica aspettando i risultati delle altre pretendenti
MILANO – La risposta del dopo Roma è che la banda di Mancini è una squadra umile, nella quale chi scende in campo è sempre pronto al sacrificio per il bene della squadra, ma la più importante l’ha data Mancini, con l’esclusione di Mauro Icardi. Il tecnico nerazzurro ha fatto capire che nell’Inter non esistono figli e figliastri, il bene della squadra viene prima di quello del singolo.
Il segnale dato alla squadra e a tutto il mondo nerazzurro è questo, Roberto Mancini non guarda alla persona ma al bene della squadra, gioca chi è in forma, vedi D’Ambrosio, Nagatomo e Brozovic, e chi gioca deve sacrificarsi, vedi Perisic e Ljajic. Solo con umiltà e giocando da squadra si ottengono i risultati.
Adesso l’Inter, al Comunale di Torino sponda granata, è chiamata a ribadire questi concetti. Ma che Inter vedremo scendere in campo? Mancini confermerà la squadra che ha battuto la Roma o farà qualche altra mini rivoluzione?
Sicuramente la difesa, che è il punto forte di questa squadra specialmente nel muro formato dall’accoppiata Miranda-Murillo non sarà toccata, e forse il buon Roberto questa volta terrà al loro posto anche gli esterni e riconfermerà sia D’Ambrosio che Nagatomo, che da partenti con la partita contro la Roma hanno scalato le posizioni in questo ruolo. A centrocampo ritorna Melo, assente per squalifica contro i giallorossi, con affianco il guerriero Medel, al quale Mancini difficilmente rinuncerà, ma in compenso mancherà Guarin. Il posto di terzo centrocampista se lo contendono Brozovic e Kondogbia, con Gnoukouri terzo incomodo. Ma visto le ultime prestazioni del giocatore croato, difficilmente Mancini non farà affidamento su di lui, relegando il pezzo pregiato dell’ultima campagna acquisti in panchina, per vedere e imparare. Abbiamo già detto che in questa squadra nessuno deve sentirsi intoccabile, ma allo stesso tempo tutti sono indispensabili nel momento della chiamata del mister. Sicuramente quando Geoffrey avrà capito meglio come vanno affrontati le partite in Italia, avrà anche lui il suo momento.
E veniamo alla spina nella rosa di questa squadra. L’attacco, specialmente nella figura di Mauro Icardi, non sta rendendo come lo scorso campionato. Cosa farà il tecnico di Jesi, cofermerà il tridente che ha fatto tanto bene contro la Roma o lascerà Ljajic per far posto all’attaccante argentino, per l’ennesima sfida contro il nemico Maxi Lopez? È questo il rebus che Mancini dovrà risolvere, e sapendo che il tecnico interista ama le sorprese ci si può aspettare di tutto.
Quello che è certo è che al Comunale scenderà un’Inter più consapevole della sua forza, basata sulla solidità e il sacrifico, contro un Toro col dente avvelenato dopo la sconfitta in extremis patita nel derby sette giorni fa.
Buon pranzo a tutti.