Aria serena e risposte fluide davanti ad un pubblico pieno di domande e curioso di sapere le risposte; così si è mostrato l’allenatore del Siracusa, Andrea Sottil, che ha accettato la richiesta di presiedere ad un incontro con i tifosi aretusei presso l’associazione “Amici di Siracusa”.
Inizialmente Sottil si dichiara contento di essere tornato a Siracusa e ritorna con il pensiero al suo primo anno in questa piazza prestigiosa tra gioie e dolori passati.
“Problemi economici e calcistici hanno macchiato negativamente quell’annata stupenda” continua il mister passando poi all’annata attuale dove vuole con tutte le sue forze portare questa città e questa tifoseria in lega Pro, ammettendo che vincere non è facile perchè è un campionato molto difficile, ma la squadra è attrezzata bene, però va potenziata facendo un mercato intelligente.
D. Le piccole squadre quando giocano contro il Siracusa si chiudono a riccio, ciò penalizza una squadra abituata ad avere tecnica e ampi spazi di gioco…
Dobbiamo cercare di essere maturi e dobbiamo essere bravi a superare i deficit. Leggo tra le critiche che il Siracusa viene accusato di “steccare” fuori casa ma dico che non è facile imporsi in tutti i campi e imporre il proprio gioco.
D. A Dicembre quali e quanti innesti verranno fatti per migliorare la squadra?
Le regole degli under ci limitano molto; penso che non bisogna fare tanto perchè è una squadra competitiva. Devo ritoccare dei ruoli che considero scoperti soprattutto per quanto riguarda gli under perchè ad oggi non posso fare turnover e permettere di riposare a chi da segni di cedimento.
D. Si vedono fin troppo spesso errori arbitrali che cambiano la “storia” di una partita e ciò può destabilizzare l’andamento della squadra…
Come in serie A ci sono arbitri preparati e meno preparati ma in questa categoria, soprattutto gli assistenti, sono alle prime armi e bisogna quindi scendere in campo andando al di sopra di questi incidenti di percorso. Chiudere una partita deve essere prioritario, ovviamente con quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Ovviamente dare la colpa agli arbitri non deve essere una scusante dei propri errori.
D. Lei è arrivato in un ambiente demoralizzato e con un colpo di bacchetta magica ha cambiato tutto; com’è riuscito a fare ciò?
Prima di accettare conoscevo la squadra al livello tecnico ed avevo capito da esterno cosa poteva essere successo. Questa squadra dormiva calcisticamente in tutti i sensi ed una volta bastonata si è risvegliata migliorando i parametri fisici ed aumentato l’intensità del lavoro. Siamo cresciuti molto e fin dai primi allenamenti i ragazzi hanno fatto molti sacrifici perchè hanno capito che si doveva cambiate testa.
D. Abbiamo un portierone e non viene messo in dubbio, ma alle volte manca in sicurezza, soprattutto nelle uscite…
Viola ha una grande preparazione, viene dal vivaio del Milan ed ha vinto un campionato a Siena da protagonista. Non tutte le annate sono uguali come non sono uguali le piazze in cui si gioca perchè a Siracusa, rispetto a Siena, c’è una certa pressione. Credo che sia un ottimo portiere ma deve crescere, non tecnicamente ma nella gestione della porta e della partita; essere più presente e vivere in simbiosi con la difesa.
D. Baiocco…
E’ un giocatore straodinario e non da mai un segno di cedimento; non sente la fatica perchè ha una predisposizione a correre. Più invecchia più corre; evidentemente ha dei segreti che non mi vuole svelare.
D. Appena Mascara sarà al 100%, come pensa di inserirlo nella squadra? Dovrà sacrificare qualcuno dei titolari attuali?
Mascara è stato penalizzato da questo infortunio ma sta recuperando. Oggi è cambiato rispetto a come lo ricordavo, lui gioca un calcio diverso perchè oggi, per me, può giocare solo dietro le punte e non più nelle fasce come faceva una volta. C’è concorrenza per la posizione centrale dietro le punte e lui è consapevole di ciò ma sta lavorando per fare bene ogni volta che verrà chiamato in causa.