Whistleblowing. Azione usata all’interno di un conflitto

Whistleblowing : Marta e Francesca convivono forzatamente da mesi nello stesso ufficio, tra loro è nato un conflitto. Mentre Francesca si difende in maniera educata, Marta tende ad attaccarla ad ogni occasione, con provocazioni, critiche e rimproveri

Dopo un certo periodo di tempo la situazione si configura come vero e proprio Mobbing di Marta nei confronti di Francesca. A un certo punto la mobbizzata Francesca comincia a sviluppare strategie di autodifesa verbale con cui riesce ad annullare in parte l’efficacia degli attacchi della mobber Marta. Questa accorgendosi di perdere terreno cambia strategia e comincia a riferire al suo capo  circostanze non veritiere sul lavoro e sul carattere di Francesca: lavora poco e male etc. Quello che Marta sta compiendo nei confronti di Francesca è Whistleblowing. Questo termine ha una valenza metaforica: letteralmente significa “suonare il fischietto, fischiare”, ma in realtà significa origliare, informare segretamente”: in italiano è tradotto con l’espressione “fare una soffiata”.

È chiaro quindi che il Whistleblowing non è una conflittualità o una persecuzione a se stante, bensì una certa, singola azione che può essere usata  all’interno di un conflitto come il Mobbing, lo Stalking e altro ancora. In questo “Attacco contro la reputazione”, sono contemplate varie azioni di Whistleblowing, come per esempio “si sparla alle sue spalle” e “si fanno circolare false voci sul suo conto”; in questo caso il Whistleblowing ha come scopo quello di gettare discredito sull’immagine e sulla reputazione del mobbizzato.

In altre situazioni, invece il Whistleblowing può avere un fine positivo, per esempio può essere usato dalla vittima per far conoscere a qualcuno la sua vicenda e sperare in una via di uscita. Esiste un ramo specifico della Psicologia del Lavoro che si occupa di questo fenomeno.

In ambito anglosassone, lo vedono più come ultima e disperata azione di una vittima di qualche conflitto lavorativo, tentata verso l’esterno. In questo caso  il Whistleblowing  è diretto verso gli organi di stampa, che vengono informati di una situazione di mobbing o di altro conflitto in quella determinata azienda. Ma spesso i “whistleblower” sono restii a denunciare, non essendo motivati sufficientemente in quanto non si sentono abbastanza tutelati.  Esso è altresì un’azione conflittuale singola, che può entrare a far parte di una situazione più articolata, sia come azione negativa, sia come tentativo di difesa della vittima.


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