La Lazio: una storia ultracentenaria
Roma, 09 gennaio 1900. Il 25enne sottufficiale dei Bersaglieri Luigi Bigiarelli, nonostante la giornata fosse ventosa e con pioggia battente, si reca in Piazza della Libertà insieme al fratello Giacomo e ad altri 7 amici, tutti atleti, ed insieme fondano la Società Podistica Lazio, che poi diverrà Società Sportiva Lazio: la prima società calcistica della capitale (gli storici avversari del derby della capitale arriveranno dopo quasi 30 anni!).
Come simbolo, sceglie l’aquila imperiale delle legioni romane mentre i colori sono il bianco ed il celeste, tributo alla bandiera greca, patria delle Olimpiadi. E’ lui il padre della Lazio, anche se di essa non fu mai presidente poiché sosteneva che tra soci non ci dovessero essere capi, ma tutti dovessero restare allo stesso livello. 116 anni sono trascorsi da quel giorno, svariate generazioni di tifosi hanno incitato migliaia di giocatori forti e meno forti, fuoriclasse, campioni e mezze cartucce. Alcuni di essi sono divenuti eroi per le loro giocate di classe, per i loro gol, per i traguardi raggiunti dalla squadra o semplicemente per l’attaccamento alla maglia, cosa da non sottovalutare perché alla fine, la “lazialità” è qualcosa che va oltre il trofeo, va oltre l’esultanza per un gol o per una vittoria: la “lazialità” è al di sopra di tutto ed oggi risuona in tutti i cuori dei tifosi biancocelesti, orgogliosi di fare gli auguri alla loro squadra.
Difficile se non impossibile stilare un elenco di persone che hanno fatto la storia della Lazio ma ne citeremo dieci che hanno un valore particolare:
– Silvio Piola, l’attaccante per antonomasia, l’uomo fatto gol, il più prolifico giocatore italiano di tutti i tempi, 9 anni bomber indiscusso della Lazio dal 1929 al 1938;
– Tommaso Maestrelli, il Maestro. E’ l’allenatore del primo storico scudetto del 1973-74. La stagione delle meraviglie: miglior difesa del campionato (solo 16 reti subite) , entrambi i derby con la Roma vinti per 2-1, capocannoniere del torneo con 24 reti (Giorgio Chinaglia);
– Luciano Re Cecconi, il regista della Lazio campione d’Italia del ’74, morto tragicamente a soli 28 anni nella piena maturità calcistica;
– Giuseppe Wilson, detto Pino, capitano della Lazio campione d’Italia nel ’74. Considerato uno dei più forti difensori italiani degli anni ’70, detiene il record di presenze in campionato con la maglia biancoceleste (272);
– Giorgio Chinaglia, Long John, anch’egli campione d’Italia del 1974, nonché capocannoniere del torneo con 24 reti, è il giocatore italiano con la miglior media di reti segnate su campionati disputati (319 gol in 419 partite tra Serie A e Campionato USA). Il suo rigore nell’ 1-0 finale nell’incontro contro il Foggia, consegna il Tricolore ai biancocelesti, nel tripudio dell’Olimpico;
– Bruno Giordano, con 18 reti è l’attaccante più realizzativo nelle coppe nazionali della Lazio
– Giulio Fiorini, grazie ai suoi gol la Lazio riuscì nell’impresa di salvarsi dalla serie C, pur partendo con una penalizzazione di -9. Quell’anno la maglia della Lazio aveva l’aquila stilizzata e recentemente è stata riproposta proprio in onore di quell’annata;
– Sergio Cragnotti, l’ indimenticato patron della Lazio, il PRESIDENTE più vincente della storia biancoceleste, che portò la squadra ai vertici del campionato italiano ed europeo (il primo trofeo continentale della Lazio arriva nella sua gestione);
– Alessandro Nesta, il laziale che gioca nella Lazio di cui è capitano (l’ultimo vero capitano per chi scrive). Il difensore più forte della storia biancoceleste, potente ed elegante al tempo stesso, il capitano più vincente, baluardo della Nazionale e campione del Mondo nel 2006. Nella corsa al Pallone d’Oro del 2000 si classificò al 5° posto;
– Sven Goran Eriksson, il tecnico più vincente della storia della Lazio. Al suo esordio sulla panchina biancoceleste, vince 4 derby (campionato e coppa nazionale), e centra la vittoria di Coppa Italia, primo trofeo dopo la vittoria dello scudetto del ’74. L’anno dopo, la Lazio conquista la Supercoppa Italiana e soprattutto la Coppa delle Coppe, primo trofeo internazionale della storia laziale. Nel 2000 poi il tecnico svedese conduce i biancocelesti ad uno storico DOUBLE, campionato-coppa Italia.
Dieci volti storici. Ce ne sarebbero tanti altri da citare e di cui elencare le gesta, ma ogni laziale ne custodisce un ricordo che oggi riaffiora più che mai, perché oggi non è un giorno come altri, oggi è il compleanno della squadra del cuore. TANTI AUGURI LAZIO!