Il libro di Ignazio Visco “ Perché i tempi stanno cambiando ”, affronta in particolare la crisi scoppiata nell’estate del 2007, una crisi grave, ampia che ha colpito l’economia globale in modo differenziato per i diversi paese e le diverse aree del mondo e con effetti duraturi nel tempo
Ignazio V. ha fatto emergere una serie di problemi nel funzionamento, nella regolamentazione e nella supervisione di intermediari e mercati finanziari.
La stabilità finanziaria si è riproposta come obiettivo fondamentale della politica economica, le banche centrali sono chiamate a svolgere un ruolo cruciale.
Inoltre è cresciuto lo scetticismo nei confronti del ruolo della finanza nel sistema economico in particolare in relazione alla sua distanza dall’economia reale, quasi fosse in conflitto con essa.
Quella crisi è stata seguita da un’altra, quella del 2010 che investì l’area dell’euro calpestando le emissioni del debito pubblico da parte degli stati membri.
Originata dalle condizioni critiche delle finanze pubbliche in Grecia, dei debiti sovrani, ha progressivamente colpito altri paesi con problemi di debito pubblico o privato con difficoltà nella capacità di competere delle imprese, con ritardi gravi nel ritorno della creatività.
Ma ad essere cambiata non è solo l’economia mondiale ma anche la tecnologia, basti pensare alle numerose innovazioni tecnologiche: da Internet alla telefonia mobile che è diventata un valido strumento per comunicare e soprattutto al processo di meccanizzazione che ha velocizzato il lavoro.
Ma rimane una situazione economica stagnante che non accenna a migliorare, e aumenta la crescita del numero dei disoccupati, in particolare, nel nostro paese ed al problema dell’implosione della Grecia, un tempo meta di molti turisti.
Di qui la necessità da parte dei vari stati europei di concertare politiche economiche a cominciare dal nostro paese per rilanciare l’economia e risolvere i problemi ad essa connessi.