La notte di San Lorenzo sul Vesuvio

San Lorenzo, il santo che pianse perchè voleva morire

Si avvicina la data del 10 agosto, giorno in cui, per tradizione, gli esseri umani si volgono “a riveder le stelle” nell’attesa di coglierne una, della costellazione delle Perseidi,  mentre tra il 9 e l’11, la Terra percorre la sua orbita intorno al Sole.

A ognuna di queste, che noi definiamo stelle cadenti,  affideremo un desiderio da esprimere a bassa voce, nell’attesa che arrivino altre date canoniche per consegnare le nostre speranze al culto o alla superstizione. Ma perchè le stelle cadenti vengono definite anche “lacrime di San Lorenzo“?

Il motivo va ricercato nella vita di questo diacono spagnolo morto a 33 anni in seguito ad una persecuzione voluta dall’imperatore Valeriano, durante la quale perì Papa Sisto II, che gli fu maestro negli studi teologici a Saragozza; nel vedere andare al martirio l’amico prima di lui, si offrì, piangente e disperato, nel tentativo di salvarlo; ma secondo quanto riportato da Sant’ Ambrogio, questi lo rassicurò dicendogli che “il discepolo forte non precede, ma segue il maestro”, annunciandogli così che il suo martirio sarebbe avvenuto tre giorni dopo. La storia prosegue con l’effettiva morte del giovane, e fin qui la cronaca, ancora velata di dubbi, sulla graticola che lo avrebbe bruciato ma che ha ispirato nel Seicento una delle più belle sculture che il genio di Gian Lorenzo Bernini abbia prodotto.

San Lorenzo sulla graticola del Bernini
San Lorenzo sulla graticola del Bernini

 

Ai giorni nostri, molte sono le iniziative per riunirsi e assistere al passaggio di questo sciame meteorico che ancora ci fa sognare; una di quelle che vorremmo segnalare ai nostri lettori è quella che abbina a questo fenomeno naturale, lo splendido percorso serale sul Vesuvio, dal quale si potrà guardare la città di Napoli dal cratere che la sovrasta. I paesaggi si apriranno, durante il sentiero, a svelare il magnifico panorama della piana campana, del Golfo di Castellammare di Stabia, la penisola sorrentina, Capri.  Il percorso inizia dal rifugio Imbò, la direzione è quella che porta verso il rifugio forestale dal quale si potrà dominare la Valle dell’Inferno in tutta la sua maestosità, fino a giungere presso il piazzale Ottaviano, dove i partecipanti potranno fermarsi per consumare la colazione a sacco e sdraiarsi per ammirare il cielo stellato!

fonte foto: osservatorio astronomico  e arteworld.it

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