Nel libro “ Viva il latino – Storie e bellezza di una lingua inutile ”, Nicola Gardini mette in rilievo che il latino è la lingua dell’antica città di Roma e della civiltà che si è originata
Da lì, la lingua latina si è espansa nel corso di molti secoli su un territorio assai ampio, il cosiddetto impero che, diventando mezzo di espressione e comunicazione per la maggior parte dell’umanità in forma scritta e orale, e fornendo ancora nell’età moderna, dopo che il latino parlato, ha dato luogo a idiomi distinte ( le cosiddette lingue romanze), un mezzo espressivo a poeti, letterati e studiosi di varie discipline.
Ma per molti esso è inutile in particolare di coloro che hanno un’idea limitata dell’istruzione e della formazione.
Tuttavia l’autore di questo libro, si è appassionato a questa lingua molto bella sin da bambino, ed è stata parlata in antichità da Cicerone, Virgilio Lucrezio ed usata anche nel campo giuridico ed ecclesiastico, basti pensare che molti anni fa le messe venivano celebrate in latino.
Per cui ci rifiutiamo di considerare desueta questa lingua, che malgrado sia ostica per alcuni studenti, andrebbe valorizzata al meglio quale patrimonio indeclinabile della nostra cultura.