Premier League – La crisi del “Polpo”

Paul Pogba è diventato, la scorsa estate, il centrocampista più pagato della storia del calcio. Per riportare questo calciatore all’Old Trafford, il Manchester United ha versato 105 milioni di euro nelle casse della Juventus, 89.5 milioni di sterline al cambio.

Ora, quel che è sfuggito a tutti gli appassionati, a mio parere, è il fatto che sia stato ceduto un ragazzo di 23 anni il quale, nonostante abbia già giocato manifestazioni importanti, è molto lontano dalla maturità calcistica.

Torniamo un attimo indietro…Pogba arrivò a Torino, nel 2012, proprio dal Man Utd per volere del suo procuratore, quel Mino Raiola che tutti conosciamo come uno dei personaggi più potenti del calcio moderno.
L’agente, tra gli altri, di Ibrahimovic e del giovane portiere Donnarumma decise che per il suo assistito era necessario un palcoscenico più importante del campionato giovanile inglese a cui era destinato; così, la possibilità di approdare alla Juventus fu colta al volo.

I bianconeri sono una realtà molto importante in Europa. Nonostante la Serie A non sia più il torneo difficile del passato, hanno garantito al francese minuti di qualità per crescere, soprattutto in Champions League e, grazie alla presenza di giocatori del calibro di Pirlo e Vidal, di poter avere dei riferimenti importanti nel ruolo da cui apprendere il “mestiere” in allenamento.

Grazie a tutto questo, Pogba è riuscito a crescere moltissimo sia come qualità che come quantità e a disputare stagioni molto positive con la ciliegina della torta della finale di Champions League del 2015 persa col Barcellona. In quel momento, Paul era diventato l’oggetto del desiderio di tantissimi club.

Il problema è che qualche lacuna la si era già notata sotto il profilo tecnico per quanto riguarda la continuità di rendimento nell’arco dei 90 minuti. In più, nel campionato europeo disputato quest’estate in cui il ragazzo aveva fatto molta fatica, era saltata fuori anche l’incapacità di adattarsi ad un ruolo diverso rispetto a quello abituale di mezz’ala in cui era impiegato nella Juve.

Questo non ha fermato Mourinho che ha scelto lui per rinforzare il centrocampo dei Red Devils e rilanciare il club. Una mossa che si è rivelata azzardata perché, oltre la pressione della stampa per la cifra spesa per acquistarlo, ha catapultato Pogba in una realtà molto difficile al momento. I ritmi altissimi del calcio inglese gli sono ancora indigesti e le prestazioni sono state, molto spesso, negative.

Il mio mentore calcistico mi spiegava, qualche giorno fa, che il fatto di non avere un ruolo definito può essere penalizzante. Il nostro Paul, in effetti, non si può considerare un all around come lo è, ad esempio, Andres Iniesta perché, a differenza del campione del Barca, non ha una visione di gioco o il senso tattico che gli permettono una convivenza facile con gli altri centrocampisti.
Per rendere al meglio, Pogba ha bisogno sia di un regista che si prenda la responsabilità di far girare la squadra sia un mediano dinamico che lo tolga da compiti strettamente difensivi. In pratica, il ragazzo è un ottimo complemento che aiuterebbe un sistema di gioco già collaudato in cui il suo dinamismo tornerebbe ad imporsi come ai tempi della Juventus.

Il tempo per poter migliorare c’è tutto e il nostro Paul sono sicuro che saprà dimostrare il suo valore a patto che gli venga costruito intorno il quadro tattico ideale per esaltarne le capacità.
La chiave sarà la pazienza che tifosi e ambiente dovranno avere per non bruciare un giocatore dalle qualità immense ma che è ancora acerbo per certi versi. Altrimenti, il peso dei soldi versati per firmarlo si farà ogni giorno sempre più pesante..

Up the pints!!

Davide


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