L’obesità ha raggiunto numeri esponenziali, soprattutto nel sud Italia
E’ al Sud che i numeri denunciano una concentrazione crescente di persone che soffrono di questa patologia invalidante.
L’eccesso di peso e l’acquisizione di cattive abitudini ha spesso origini nell’infanzia
I bambini con almeno uno dei genitori che soffre di obesità hanno una maggior probabilità di essere a loro volta obesi, in quanto, vivendo in un contesto obesogenico, tendono ad acquisire gli stessi schemi di vita dei genitori e a ripetere gli stessi schemi comportamentali. Esistono due tipi di obesità: quella psicogena e quella non psicogena, ma, in entrambi i casi, i disagi sono gli stessi; c’è una sofferenza che deve essere contenuta e trasformata.
Sono in un continuo crescente anche i gruppi di mutuo-aiuto presenti sui social, una realtà per far fronte alle numerose richieste di sostegno e di informazione per chi vive il problema dell’obesità. Uno spazio virtuale dove parlare dell’obesità non fa paura, dove riconoscere che è una patologia invalidante e dove insieme lottare con questo “mostro” che divora le vite delle persone. In questi gruppi, tantissime testimonianze di persone che si sentono sole, schernite, prese in giro, vite di solitudine, di paura. A Napoli un gruppo molto attivo e presente è ONS (obesità, nutrizione, salute), fondato nel 2014 da Giorgio Garofalo con una storia di obesità importante alle spalle (210 chili) scandita da vissuti difficili, dove a volte il cibo sembra l’unica fuga possibile.
ONS nasce come spazio per condividere e sostenere chi ha vissuto e vive problemi di obesità. Nasce perché nel sud Italia si potesse avere un punto di riferimento per chi soffre di obesità, una malattia dalla quale si può guarire. Il gruppo organizza incontri settimanali, serate benefiche e quant’altro per aiutare concretamente chi ha bisogno di un sostegno non solo morale ma anche concreto.
Le parole di Serepta Mason sono state ispirazione per il fondatore del gruppo Giorgio Garofalo come spinta verso il suo percorso di rinascita.
“Il fiore della mia vita sarebbe sbocciato d’ogni lato se un vento crudele non avesse appassito i miei petali…Dalla polvere levo la mia protesta: il mio lato in fiore voi non lo vedeste!”
Giorgio è coadiuvato nella gestione del gruppo da Stefania Liparulo amministratrice, Elena Ursini, moderatrice, Rosaria Varriale e Assunta Sepe (moderatrici).Tutte ex-obese che hanno condiviso questo disagio e hanno avuto la forza di trasformarlo in forza propositiva messa al servizio di chi ha vissuto e vive ancora questo disagio, in un percorso costellato da numerosi momenti di fragilità.
Facevo parte di molti gruppi on-line ma ho sentito l’esigenza di aprirne uno in zona, per farlo diventare una realtà concreta , uno spazio di condivisione, di sostegno , di amicizia. Un tentativo di vicinanza, appartenenza, ma non immaginavo una crescita così esponenziale, e questo mi ha sempre più convinto che è stata una scelta vincente. Oggi contiamo più di 2300 iscritti. La nostra pagina vuole essere uno spiraglio, un luogo dove posare le zavorre, una spalla dove appoggiarsi nei momenti di scoramento. Non promuoviamo niente e nessuno, la nostra priorità è il benessere del paziente, è l’accoglienza, l’accompagnare nel limite delle nostre possibilità le persone in questo viaggio di rinascita. Non siamo medici, non diamo informazioni scientifiche che esulano dalle nostre competenze, ma siamo persone che hanno vissuto sulla pelle questo profondo malessere e desideriamo mettere al servizio la nostra esperienza. La maggior parte nel nostro gruppo sono pazienti bariatrici ma noi siamo aperti a tutti, a quelli che hanno un cattivo rapporto con il cibo, che non deve essere il nemico, ma un alleato per il raggiungimento di un benessere a 360°. Noi seguiamo il paziente nel suo percorso, lo sosteniamo e lo seguiamo nelle varie strutture ove ci accolgono sempre. Prima del percorso spesso organizziamo una “festa” di sostegno aperti a tutti quelli che desiderano essere vicini e sostenere la persona che inizierà il percorso”. (Giorgio Garofalo)
Ho conosciuto Giorgio on-line in uno di questi gruppi. Ho deciso di operarmi perché avevo un peso importante e soffrivo molto, sia fisicamente che psicologicamente. Mi sentivo incompresa nel mio disagio e, quando dopo vari esami, il mio corpo mi ha mandato precisi messaggi di malessere, ho deciso di intraprendere questo percorso di rinascita e mi sono affidata ad una équipe multidisciplinare. Il mio dare sostegno e mettere a disposizione la mia esperienza , i miei disagi, le mie sofferenze mi gratifica e mi fa dare un senso a tutto il dolore che ho vissuto. Tutte noi abbiamo alle spalle storie forti , di sofferenza, di vuoti, storie che hanno graffiato i nostri cuori e vedere negli occhi delle persone la gioia della nostra “presenza” dà un senso a tutto il vuoto che abbiamo vissuto nelle nostre vite in passato. Il nostro motto è e sarà sempre “insieme è più semplice”. (Stefania Liparulo)
Anche io ho deciso di intraprendere questo percorso in un momento in cui volevo spogliarmi del mio mantello e superare i miei disagi, che erano soprattutto psicologici; avevo vergogna di entrare nei negozi per acquistare vestiti, di passeggiare per strade e ancora oggi a volte quando mi guardo allo specchio non sono ancora soddisfatta. Durante il mio percorso il gruppo mi è stato molto di sostegno, in momenti in cui veramente ne avevo bisogno c’erano, sentivo la presenza forte, mai intrusiva, ma amorevole, sentivo qualcuno che si preoccupava di me, sentivo “appartenenza”. (Elena Ursini)
Io ho iniziato questo percorso in un momento della mia vita particolare. Una storia difficile con una obesità grave e dopo aver fatto vari tentativi falliti, finalmente ho trovato la forza e il coraggio di cominciare a prendermi cura di me stessa. In quelle condizioni non potevo dare nulla , non potevo prendermi cura dei miei figli, mi sentivo in un vortice che mi portava sempre più giù, e la sofferenza che vedevo negli occhi dei miei figli è stata la spinta forte e determinante. Vedere le persone che ce la fanno è una gioia immensa, è dare un senso. Come dico sempre ONS si muove , portando le nostre testimonianze siamo vicini anche a chi non ha il coraggio di chiedere aiuto, quando qualcuno si sente tanto fragile da pensare di mollare , ci siamo noi: una grande famiglia. (Rosaria Varriale)
La presenza sui social di gruppi di mutuo-aiuto è ormai consolidata e i benefici sono immensi e duraturi, una voce nel deserto, una luce in fondo al tunnel, un pronto soccorso virtuale ma concreto.