A giugno Mago Zurlì avrebbe compiuto 90.
Ciao Mago Zurlì. Morto Cino Tortorella
Cino Tortorella, ideatore del personaggio fantastico che ha animato le puntate dello Zecchino D’oro a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 è morto oggi a Milano.
Cino Tortorella nasce a Ventimiglia nel 1927.
Nel 1957, sembra su suggerimento di Umberto Eco, all’epoca in Rai, realizza la trasmissione per bambini Lo Zecchino d’Oro.
E insieme alla kermesse canora dedicata ai più piccoli nasce anche il mago in calzamaglia, col mantello azzurro e la bacchetta magica.
Cino Tortorella condurrà le edizioni dello Zecchino fino alla 51esima edizione, nel 2008.
Nel 2002 il conduttore entra nel guinness dei primati per aver presentato lo stesso spettacolo più a lungo di tutti.
Ma Cino Tortorella non era solo Mago Zurlì e Zecchino D’Oro.
Già dagli anni ’60 tenta di non restare ancorato al suo personaggio realizzando altri spettacoli, tra i quali Chissà chi lo sa? (1961), Nuovi incontri, Scacco al Re (1972), Il Dirodorlando2 (1975), Classe di ferro, La luna nel pozzo2 (1984). Sua anche la trasmissione Bravo bravissimo (1991), con Mike Bongiorno.
Scrisse negli anni diversi libri per ragazzi. E dalla collaborazione con lo storico partner, il coro dell’Antoniano, nacquero molte altre trasmissioni. Il primo giorno di scuola (Festa dei Remigini), La Festa della Mamma, Canzoni per Alpha Centauri, Viva le vacanze, Tre farse, un soldo, Le due Befane.
Nel 2000 realizza Una magica notte Aspettando il Natale, condotta da Ada Tourè ed Ettore Bassi.
Autore, regista, ma anche un grande cultore di cucina.
La sua salute venne minata nel 2007 e nel 2009 da due ischemie. Lui però si professava “più forte di prima” ad ogni sua rinascita.
Nonostante le sue opere fossero svariate, il suo volto è rimasto legato al personaggio di Mago Zurlì, che ha vestito soltanto per una decina d’anni della sua carriera.
Negli ultimi tempi Cino Tortorella era rimasto rattristato dalla esclusione per opera della Rai dal suo programma-figlio.
Nel 2009 infatti Cino Tortorella venne estromesso dallo Zecchino D’Oro.
Il nuovo direttore all’epoca decise infatti di sostituire sia Tortorella che i frati dell’Antoniano. Anche Topo Gigio non era stato considerato più moderno, e relegato in soffitta.
Tortorella intraprese così un’azione legale per riappropriarsene.
“Voglio difenderlo da chi ne vuole distruggere lo spirito. La Rai mi sta facendo fare la fine di Mike Bongiorno. Ma io non avrò nemmeno il funerale in Duomo” raccontava amareggiato qualche anno fa ai microfoni di Radio Montecarlo.
Fonte: Ansa