SIRIA, ATTACCO CON GAS TOSSICO: 60 MORTI – 11 I BAMBINI



Almeno 58, di cui 11 bambini, i morti oggi in un raid aereo avvenuto in Siria a Khan Sheikhoun, nella provincia nord- occidentale di Idlib.

Attorno alle 07.00 di stamattina sono stati uccisi circa sessanta persone in un bombardamento aereo effettuato sulla città di Khan Sheikhoun; secondo quanto riferito dalla stampa internazionale – che cita i Caschi bianchi (volontari che soccorrono la popolazione civile) – sarebbero stati utilizzati nel corso dell’attacco gas tossici. Tale Ong citando fonti mediche, aggiunge che il bilancio potrebbe aggravarsi perché vi sono anche oltre 200 feriti o intossicati, alcuni in gravissimi condizioni. L’attacco è avvenuto nella città che è in mano ad insorti e jadisti dell’organizzazione Fatah as Sham (ex Fronte al Nusra).  A seguire è stato colpito con un altro raid anche un ospedale da campo dove venivano curate le vittime dell’attacco. Il responsabile Abu Hamdu ha detto che l’ospedale da campo è stato distrutto e cinque ambulanze danneggiate.

Il comando generale delle forze armate siriane smentisce categoricamente di avere compiuto un attacco chimico a Khan Sheikhoun. Lo si legge in un comunicato stampa diffuso dall’ agenzia governativa Sana:

“Le forze armate non hanno e non useranno mai questi materiali in nessun luogo o momento”, si legge ancora nella nota, in cui si afferma che lo stesso comando generale “ritiene responsabili per l’uso di sostanze chimiche e tossiche i gruppi terroristi e quelli che sono dietro di loro”.

Intanto la Coalizione Siriana accusa il governo ma l’esercito delle forze di Bashar al Assad nega di aver usato gas tossici durante i bombardamenti. In una nota Save the Children, riporta: “I medici di una delle cliniche gestite dal nostro partner Syrian Relief raccontano di ave ricevuto tre bambini sotto i sei anni, appena coscienti che faticavano a respirare, con il naso che colava e le pupille contratte. I medici dicono che questi sintomi sono coerenti con l’uso di agenti nervini, come il sarin.”

Dopo la Convenzione di Parigi del 1993, le armi chimiche sono vietate anche in zone di guerra. Ciò nonostante tali  armi sono state usate nell’agosto del 2013 in un sobborgo di Damasco. Appena venuti a conoscenza dell’episodio i grandi del mondo hanno condannato l’episodio. Se sarà confermato che si tratta di attacco chimico, come sembra, è chiaramente un crimine di guerra, come riferisce un funzionario del Dipartimento di Stato secondo cui gli USA e l’Organizzazione per il divieto delle armi chimiche stanno accogliendo informazioni su quanto accaduto.

foto: fonte web

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