Ecco le pagelle, con tutti i voti dei giocatori Toffees, dopo Everton vs Chelsea 0-3.
STEKELENBURG: 5 – Sul primo gol non ha assolutamente colpe, ma sul secondo (soprattutto) e sul terzo ha enormi responsabilità. Di certo la sconfitta non è causata dalle sue mancate parate, vista la prestazione in generale della squadra, ma forse sullo 0-1 la partita sarebbe potuta andare diversamente…
HOLGATE: 5.5 – La sua fascia è quella più calpestata dal Chelsea, con Hazard ed Alonso spesso e volentieri in sovrapposizione. Non riesce mai a spingere e va in difficoltà quando non arriva il raddoppio ad aiutarlo.
JAGIELKA: 5.5 – Anche per lui prestazione non di certo da incorniciare: difficile reggere l’urto di un attacco come quello dei Blues, ma regala troppe volte la palla agli avversari, facendo partire diversi contropiedi, tra i quali uno salvato in extremis da Stekelenburg in uscita con i piedi su Diego Costa.
WILLIAMS: 4.5 – La fotografia della sua partita è l’uscita a vuoto su Diego Costa, che consente all’attaccante brasiliano naturalizzato spagnolo di mandare Hazard davanti la porta. Sempre poco concentrato e impacciato con la palla tra i piedi.
BAINES: 6 – Fa quello che può. Regge bene Pedro (il gol arriva quando lo spagnolo si trova in posizione centrale) e tenta anche qualche sortita offensiva, soprattutto nel primo tempo, ma ha poca fortuna.
GUEYE: 6.5 – State sicuri che Hazard se lo sognerà anche di notte. Non lo molla un attimo ed il talento belga si innervosisce, non riuscendo a fare le sue solite giocate. Conquistata l’Europa League (preliminari permettendo), adesso spero con tutto il cuore che rimanga e che la squadra venga costruita intorno a lui ed a qualcun altro presente già in rosa.
DAVIES: 6 – Con Gueye messo a fare la guerra con Hazard, rimane praticamente solo a centrocampo, avendo Barkley che non si sa in quale posizione del campo sia e Valencia e Calvert-Lewin che sono uomini offensivi. Tenta di dare la scossa con qualche giocata palla al piede anche di ottima fattura, ma non è ben assistito dai compagni. L’assenza di Schneiderlin si è sentita e come…
VALENCIA: 6 – Il voto è dovuto specialmente alla grinta e alla voglia di giocare che dimostra di avere su ogni pallone che tocca. Purtroppo di palloni giocabili non gliene arrivano molti e non riesce a dare il cambio di passo che è solito riuscire a dare quando entra a partita in corso.
BARKLEY: 4 – Se è sceso in campo, io non me ne sono accorto, eppure la partita l’ho vista. Molle e poco propositivo: se da giocatori come Gueye, Schneiderlin, Davies,… si deve ripartire, da giocatori come lui invece ci si deve liberare.
CALVERT-LEWIN: 5.5 – E’ più utile in fase difensiva che in fase offensiva: aiuta molto Baines sulla fascia sinistra, ma non riesce a pungere in avanti nonostante gli spazi lasciati da Moses.
LUKAKU: 6 – Lotta con tutta la grinta che ha contro i suoi ex compagni, per dimostrare ancora una volta l’errore fatto quando è stato venduto. Non trova il gol, ma è uno dei pochi dei suoi a provarci fin quando ha energie.
KONE: 5.5 – Si rivede dopo moltissimo tempo, anche un po’ a sorpresa, quando Koeman lo manda in campo per l’assalto finale negli ultimi 20 minuti. La voglia c’è, il resto no. Dal suo ingresso (non per colpa sua sia chiaro) si subiscono altri 2 gol.
MIRALLAS: 5.5 – Come Kone, entra nel momento sbagliato della partita e non riesce ad incidere.
KOEMAN: 5.5 – Una sconfitta oggi contro il Chelsea oggi era da mettere in preventivo perché, pur arrivando da 8 vittorie su 8 in casa nel 2017, si affrontava comunque la 1° della classe, con il Tottenham che spinge per recuperare punti. E’ mancato comunque qualcosa alla squadra dal punto di vista del gioco, visto che non si è riuscito a creare alcuna palla gol e questo, Chelsea o non Chelsea, non è accettabile soprattutto davanti ai propri tifosi. Non si capisce il motivo dell’esclusione di Schneiderlin (la cui mancanza si è fatta sentire eccome…) e del mancato cambio di Barkley, che ad inizio stagione era trattato anche con il bastone da Koeman, invece ora sembra che per lui ci sia solo la carota. Grande merito però gli va dato per la qualificazione all’Europa League: in due anni ha portato Southampton ed Everton in Europa pur non essendo un obiettivo da raggiungere ad ogni costo.