Il nostro Viaggio al Celeste di Messina ( foto)

Il nostro Viaggio al Celeste di Messina ( foto) di G.Apicella e F.Maresca:

La Redazione di Magazine Pragma, in viaggio per la Sicilia. Oggi abbiamo fatto visita allo Stadio Celeste di Messina, stadio ricco di storia che purtoppo e’ abbandonato a se stesso:

Stadio Celeste di Messina, stadio storico ed abbandonato. Sui muri, abbiamo notato una scritta che non lascia scampo alle interpretazioni: ” Rifate il Celeste Subito!”

 

Il Celeste tornera’ a brillare? Intanto gustiamoci la sua grandissima storia:

Nacque col nome di Gazzi, dal quartiere dove l’impianto sorge. Già qualche anno prima era nata l’esigenza di costruire un nuovo stadio che ospitasse le partite del Messina, la squadra infatti nel campionato di Prima Divisione 1931-1932 aveva ottenuto la prima promozione nel campionato cadetto. L’enorme numero di tifosi accorsi nella vecchia struttura dell’Enzo Geraci, presso la Cittadella, aveva ormai fatto capire quanto il vecchio stadio fosse obsoleto ed insufficiente alle nuove esigenze. L’area individuata fu quella del rione Gazzi e lì appunto sorse il nuovo stadio. La prima partita fu un’amichevole disputata nel settembre 1932 tra il Messina ed il Catania, terminata con un pareggio per 1-1. La prima partita ufficiale fu disputata il 9 ottobre 1932, in occasione dell’esordio casalingo del Messina in campionato: l’incontro col Modena coincise anche con la prima vittoria, 2-0 il punteggio.
Coreografia della curva sud durante il derby del 14 aprile 2002 terminato 1 a 0 per il Messina


 

 

Nel luglio 1948, per iniziativa del giornale “L’eco dello Sport”, lo stadio di Gazzi venne intitolato, con delibera del Consiglio Comunale, alla memoria del tenente di vascello della Regia Marina nonché alla bandiera della storica Peloro Giovanni Celeste. Il record d’incasso risale al primo periodo d’oro del Messina in Serie A, durante la partita del 2 febbraio 1964 contro il Milan, che vide sugli spalti un pubblico di circa 28.000 paganti. Al 1983 risale l’ultima importante ristrutturazione del “Giovanni Celeste”: i vecchi banconi di legno e i tubi in ferro che componevano la struttura principale dello stadio vennero sostituiti da strutture in cemento armato, molto più sicure e funzionali. Agli anni ottanta risale il record di numero di partite consecutive senza sconfitte: per ben 58 partite i tifosi del Messina non videro la loro squadra battuta in casa. Questo record venne stabilito a partire dalle ultime tre partite del campionato di Serie C1 1983-1984, fino alle prime due partite del campionato di Serie B 1987-1988. In mezzo tre campionati consecutivi senza sconfitte casalinghe, in totale 58 partite giocate, 43 vittorie, 15 pareggi, 89 gol fatti e solo 22 subiti. Il 5 giugno 1982 il Giovanni Celeste ospitò la partita fra Malta e Islanda, finita 2-1 e valida per le qualificazioni al Campionato europeo di calcio 1984. La scelta dello stadio di Messina venne fatta poiché lo stadio di Gżira non era adeguato allo svolgimento di quella gara. Nella stagione 1986-1987 il Messina sfiorò la promozione in Serie A e l’enorme pubblico accorso in quelle partite (circa 30.000 persone, ammassate all’inverosimile) fece intravedere l’esigenza di costruire un nuovo stadio molto più funzionale e capiente.

 

Nel 1989 venne finanziata la nuova struttura ed iniziarono i nuovi lavori nell’area di San Filippo, sembrò imminente l’abbandono della struttura di Gazzi, ma una serie di intoppi fecero sì che per ben 15 anni i lavori si fermassero, rallentassero e riprendessero di continuo, facendo ritardare la consegna dell’opera. Il cammino del Messina dovette quindi proseguire sempre nel vecchio catino di viale Gazzi. I lavori del nuovo impianto vennero ulteriormente ritardati dalla radiazione dai campionati professionistici del Messina, che costrinsero la nuova società cittadina a diverse stagioni nelle categorie dilettantistiche Il 17 giugno 2001 durante la finale dei eliminatorie per la promozione in Serie B contro il Catania, rimase ucciso, da un petardo lanciato dalla tribunetta Valeria, il giovane tifoso messinese Tonino Currò, e a tutt’oggi nessun colpevole è stato mai arrestato. In seguito a quei tragici fatti un’altra modifica venne apportata alla struttura dello stadio: fu modificata la tribuna Valeria, sede dei tifosi ospiti, con strutture che la resero più sicura e separarono la tifoseria ospite da quella locale. La stessa biglietteria, prima presente all’interno dell’impianto sportivo, fu spostata in via Fermi a circa 800 metri dallo stadio. Nel giugno 2002 per ricordare la prematura scomparsa del tifoso giallorosso, la curva nord venne intitolata alla memoria di Tonino Currò. Ad oggi, dopo tutti gli interventi architettonici e la messa in sicurezza dello stadio secondo le normative, la capienza totale si è ridotta a 12.000 posti. La penultima partita del Messina disputatasi nell’impianto di viale Gazzi ha sancito la seconda promozione in Serie A dei giallorossi con un perentorio 3-0 ai danni del Como.

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