Ad un anno dalla sua scomparsa, il mondo della musica Italiana non ha reso omaggio al “Califfo” della musica, Franco Califano.
Personaggio televisivo, autore, tifoso sfegatato dell’Inter, cantante, attore ed anche ex detenuto. Se sommiamo, poi, la droga, le donne (più di 1000 nella sua vita), la vodka ed i testi per Mia Martini e la Vanoni, capirete che non è stato un personaggio mai banale.
Califano, per chi non lo sapesse, era campano. E’ vero che è nato a Tripoli, ma ha vissuto fino ai 10 anni a Pagani (Sa), paese dei genitori, dove il Califfo ogni tanto faceva visita e spesso si vedeva allo stadio “Torre” per assistere alle partite della Paganese Calcio.
Quando veniva in campania si emozionava. Sorrento, una delle sue mete preferite.
Il Califfo ci ha lasciato in eredità della canzoni bellissime. Amare è.., Per una donna, Minuetto (cantata da Mia Martini) e quelle famose tipo “Tutto il resto è noia”, ” Me nammoro de te”, ” La chiamano estate” e la “Mia liberta”.
L’ultima volta a Sanremo ci ha deliziato con Non escludo il Ritorno, frase che il Califfo ha voluto sulla sua tomba come ultimo desiderio.
Le sue ultime creazioni sono state “Un tempo piccolo”, pezzo scritto per i TiroMancino e C’èBisogno d’amore, testo dell’omonimo album.
Califano è stato per molti un artista sottovalutato, ma se vediamo l’attuale panorama musicale ci vorrebbero autori come lui, che con un sorriso, una battuta volgare, una barzelletta, riusciva a trattere e far innamorare in tv milioni di spettatori.
Spero che qualche artista e qualche giornalista, a breve, possa ricordare degnamente questo genio della musica . Noi, i fans, lo ricorderemo sempre e per sempre.
Ciao Franco, avevi ragione tu, Tutto il resto è noia.