La nascita del Largo di San Bartolomeo risale al 1721, quando i cittadini di Castellammare di Stabia decisero di creare uno spazio aperto di fronte alla chiesa dedicata a San Bartolomeo. Grazie all’accordo con il Vesco, già stipulato l’anno precedente, l’amministrazione comunale ottenne l’approvazione del Regio Collaterale Consiglio il 26 dicembre 1721.
Per realizzare questo progetto, furono demoliti gli edifici presenti di fronte alla chiesa, che erano di proprietà di Francesco Maria Lanario, segretario del regno. Il valore degli immobili, stimato da due anni, ammontava a 570 ducati di carlini d’argento.
Visto che il comune non poteva sostenere questa spesa considerevole, decise di distribuirla tra coloro che trarrebbero vantaggio dalla realizzazione della piazza. Questo rappresentava un contributo per migliorare la strada in città e rendere la piazza una realtà visibile, utile e duratura che avrebbe dato maggior decoro alla città.
Ogni anno, il 25 agosto, in occasione della festa di San Bartolomeo e della fiera che si teneva in quel giorno, le suore avevano il permesso di riscuotere una tassa per occupare lo spazio pubblico da parte dei mercanti che vendevano le proprie merci. Questa tassa era conosciuta come “esazione del terratico”.
Oggi, il Largo di San Bartolomeo è una piazza che rappresenta il cuore di Castellammare di Stabia e continua a essere un punto di ritrovo e di vita per i suoi abitanti e i suoi visitatori. La sua storia, legata al progresso e alla volontà dei cittadini, è un simbolo dell’identità della città e della sua evoluzione nel corso dei secoli.