Mercatini di Natale a Napoli – Il presepe napoletano tra sacro e profano


Napoli è una città dai mille volti e se pensate che Natale rappresenti l’occasione perfetta per scoprire la città ed i suoi tradizionali Mercatini di Natale, beh! vi sbagliate di grosso. Sì perché a Napoli è Natale è tutto l’anno. Nel cuore del centro storico, nella zona compresa fra Via San Gregorio Armeno e Spaccanapoli, è un susseguirsi di botteghe artigiane aperte tutto l’anno specializzate nella realizzazione di pastori e presepi.

presepe napoletano
San Gregorio Armeno

San Gregorio Armeno, la via dei pastori

San Gregorio Armeno è la via degli artigiani del presepe. I bottegai lavorano alle preparazione delle statuine tutto l’anno realizzando, oltre alle tradizionali statuine tradizionali da presepe, anche quelle raffiguranti personaggi famosi. Si tratta di vere e proprie opere d’arte, frutto del lavoro di famiglie artigiane che si tramandano il mestiere di padre in figlio. Oltre agli intramontabili Pulcinella, Totò, Massimo Trosi, Eduardo De Filippo e Pino Daniele, gli abili artigiani napoletani realizzano statuine ispirandosi al gossip ed ecco spuntare sui presepi Salvini, Renzi, Mattarella, Conte, Berlusconi, Di Maio, Trump,  ma anche personaggi della TV come ad esempio Belen, George Michael e dello sport come Maradona, Hamsik, Insigne e tanti altri. Insomma, la caratteristica del presepe napoletano è quella di essere un perfetto connubio tra sacro e profano.

Ovviamente è proprio durante le festività natalizie che i quartieri, soprattutto quelli del centro storico, si animano maggiormente.Il visitatore, oltre a scoprire le straordinarie bellezze che la città partenopea offre, potrà vivere ed assaporare a pieno lo spirito del tradizionale Natale partenopeo.

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Le tradizioni del presepe napoletano

Il presepe a Napoli va vissuto. Non è un soprammobile, non è statico. A Napoli il presepe va movimentato. Nel corso delle festività natalizie, infatti, occorre far camminare i pastori. Vediamo insieme come.

La prima regola da osservare è quella relativa alla nascita del Bambino Gesù. Il Bambinello dev’essere posizionato nel presepe solo allo scoccare della mezzanotte del 24 Dicembre. A porre il Bambinello nella mangiatoia dev’essere il componente più piccolo della famiglia che deve procedere a capo di una processione casalinga. Durante il tragitto casalingo, i membri della processione intonano “Quann nascett Ninno”, un antico canto della tradizione partenopea o, in alternativa, “Tu scendi dalle stelle”.

Un’altra regola da osservare riguarda i Re Magi. Essi devono essere avvicinati gradualmente, giorno per giorno, alla capanna. I Re Magi quindi, inizialmente dovranno essere posizionati lontano dalla capanna (del resto provenivano dall’Oriente) per poi giungere innanzi alla Sacra Famiglia solo il 6 Gennaio, nel giorno dell’Epifania.

Ultima regola, ma non per ordine d’importanza, è l’immancabile presenza di Benino, il pastore che dorme. Il ruolo di Benino ha assunto nei secoli diversi significati. Secondo quello più diffuso Benino rappresenterebbe un richiamo all’umanità che non dovrebbe mai assopirsi per poter essere pronta all’Avvento del Redentore.

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(Fonte foto: Pagina Facebook San Gregorio Armeno)

 

 

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