NAPOLI – L’opera “Tu sì na cosa grande” di Gaetano Pesce collocata tra piazza Municipio e il Maschio Angioino/Castel Nuovo sembra seguire il celebre aforisma di Oscar Wilde ‘Parlate male di me, purché ne parliate’.
La maschera carnevalesca di Pulcinella, nera col nasone, circondata di bianco, simbolo di Napoli e della voglia di vivere al massimo, ma “alla giornata”, consapevole della fragilità di un mondo precario, borbonico e povero, o vulcanico, figlio di eruzioni che convivono con la seconda guerra mondiale, diventa contemporanea e si conforma alla superficiale voglia di apparire in uno scatto fotografico. Più che essere sostanza e anima della città, si svuota e diventa provocatoria.
Si può spiegare davvero solo in Napoletano, con un epiteto che si usa spesso al Rione Sanità, rivolto a chi ci rallenta alla guida, o appare stupido e si lascia intimidire, e gli si grida: “ME PARE ‘O PESCE!”
Chissà se l’artista, Gaetano Pesce, intendeva fosse installata proprio cosi, e se Pulcinella si sentirà offeso o fiero nel vederla? Forse la risposta è diversa e nascosta nell’animo di tutti noi Napoletani.
Guardate il video per coglierne l’immediatezza.